Autostrade e vicoli ciechi

liuc puglisi autostrade digitali

di Michele Puglisi*

L’articolo di Federico Visconti, “Molto connessi e poco informati”, affronta un tema ad alto potenziale intellettuale, e perciò stimola qualche riflessione che provo a condividere sinteticamente, consapevole che si dovrebbe scrivere un libro. Un tempo rare e lente (la notizia della caduta di Costantinopoli per mano turca, il 29 maggio 1453, arrivò a Roma dopo alcune settimane…), le informazioni sono oggi veloci quasi quanto la luce, innumerevoli, incontrollabili, inevitabili, tanto che gli inglesi, bravi nell’inventare neologismi, hanno coniato il termine “Infoxication”, l’intossicazione da troppe informazioni, appunto.

Questo sovraccarico informativo è ormai noto e argomento di vari studi, come ci ricordano ad esempio due storici americani, Armitage e Guildi, che nel loro “Manifesto per la Storia” scrivono “Una delle ragioni per cui una società si scopre in una fase di crisi della propria capacità di pensare in una prospettiva di lungo termine è il problema del sovraccarico di informazioni”. Eppure, il sovraccarico di informazioni a me non sembra il peggiore dei mali. Il peggiore dei mali credo sia il malinteso strisciante per cui dati e informazioni sono spesso spacciati e scambiati per conoscenza, con buona pace del pensiero critico.

liuc puglisi autostrade
Michele Puglisi

In realtà le informazioni diventano conoscenza quando si strutturano secondo un processo organizzativo, essenzialmente individuale, che porta a risultati unici e diversi per livello di complessità. Si tratta di un processo che non-finisce (life-long learning?) e de-finisce nel tempo l’identità di ciascuno, che è sempre relazionale. Per questa via, gli assi Educazione e Responsabilità, che Visconti opportunamente chiama in causa, coinvolgono direttamente gli insegnanti, che sono oggi liberi di spostarsi dall’addizione alla moltiplicazione. Svincolati dal fardello del passaggio ripetitivo di nozioni e informazioni, possono occuparsi: 1) di allenare i giovani ai metodi di ricerca. 2) di contribuire alla costruzione della loro identità culturale in un mondo dove le autostrade intasate dalle informazioni e dai dati richiedono un nuovo orientamento che aiuti a capire dove portano. 

Come scriveva 40 anni fa John Naisbitt in “Megatrends”, saggio la cui lettura dovrebbe essere resa obbligatoria in ogni Programma, “dobbiamo imparare a trovare un equilibrio tra le meraviglie materiali della tecnologia e le esigenze spirituali della nostra natura umana”. Non si può insomma prescindere dalla complessità entro cui tutti ci muoviamo e, di conseguenza, dalla necessità di una nuova consapevolezza dei valori non negoziabili e della responsabilità individuale. Oggi più che mai, quindi, una Educazione che dia risultati permanenti e non di breve durata, è la miglior cura per evitare che le autostrade diventino vicoli ciechi. Una bella sfida, anche se non sembra che i sistemi educativi siano oggi strutturati per conseguire questi risultati, nonostante le numerose, lodevoli eccezioni e le tante grida di allarme. Dovranno pensarci i giovani.

*Direttore Centro Linguistico
LIUC-Università Cattaneo 

liuc puglisi autostrade digitali- MALPENSA24