AVVOCATO DEL DIAVOLO: “Ennesima figuraccia, Gattuso doveva essere esonerato prima”

L'avvocato del Diavolo

Lelio Cerizza

È arrivata l’ennesima figuraccia per un tracollo che annuncio da tempo. Ieri sera abbiamo assistito alla dimostrazione che senza un gioco ben definito, senza velocità di fraseggio tra gli interpreti siamo solamente neve al sole. Gattuso ha tutti i demeriti di aver insistito come un mulo sempre sugli stessi e sempre su un modulo che, con gli interpreti che ha, non poteva essere sostenuto. Il primo imputato è proprio lui reo di non aver mai dato un vero gioco alla squadra ma di aver buttato lì un’accozzaglia di idee facendole passare per un’idea di gioco. Non si è mai dato conto di poter cambiare modulo quando Suso ha smesso di giocare ed è tornato un ectoplasma che sia aggira per il campo. Non aver provato a cambiar modulo di giuoco per insistere su un giocatore ormai già in vacanza da dicembre ha mandato la squadra nel baratro portando tutti i suoi effettivi allo sbaraglio. Ho sentito qualcuno lamentarsi di una rosa scarsa. Ecco spegniamo subito questo fuoco di paglia. La Rosa non è inferiore a quella di Torino ed Atalanta che sul piano del gioco e di classifica ci precedono anni luce. Hanno fatto loro gli schemi e le tattiche che noi solo possiamo ammirare. Dopo il derby Gattuso disse che ci avrebbero atteso tot finali per blindare l’accesso alla Champions. Nessuna di queste partita è stata giocata con quello spirito, anzi, per dirla tutta, sono state giocate come le ultime partite di una squadra che ormai ha raggiunto tutti gli obiettivi con mesi di anticipo. Ha bloccato sul nascere l’esplosione dei talenti che ha relegato in panchina senza provare a cucire la squadra intorno a questi. In primis ha letteralmente rischiato di bruciare un talento come Cutrone, ha spento l’entusiasmo di uno dei pochi terzini in grado di saper crossare, a differenza di Calabria e Abate, lasciandolo perennemente a riposo seppur sia uno dei pochi a mangiarsi il campo per la maglia rossonera. I precedenti con San Gallo Písa e Salonico sul casellario lasciavano ben pochi spiragli per concedere a lui ed alla società, che a dicembre poteva già esonerarlo, le attenuanti generiche. Siamo arrivati, si spera, alla sentenza di condanna.

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