Azzio, rubarono tre tonnellate di stagno e piombo: arrestata banda di ladri

LUINO – Quattro arresti e una denuncia in stato di libertà. Dopo lunghe e articolate indagini condotte dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Luino, si è parzialmente conclusa – venerdì 12 gennaio – una complessa attività investigativa volta ad assicurare alla giustizia i presunti autori di una banda ritenuta responsabile di una serie di grossi furti in danno di alcune aziende lombarde e toscane.

I due furti

Nel corso delle indagini sono stati raccolti diversi elementi probatori che hanno permesso di contestare agli indagati almeno due avvenimenti di maggior portata commessi in provincia di Varese e Firenze. Un furto commesso a fine marzo 2023 in un’azienda di Azzio. Nel corso della quale sono stati sottratti 3600 chilogrammi di stagno e piombo, oltre ad attrezzature da lavoro, denaro contante e due autocarri. Per un danno complessivo stimano in quasi 100 mila euro. Un altro furto, a dicembre 2023 in un’azienda di Montelupo Fiorentino (Firenze) nel corso del quale sono state sottratte attrezzature da cantiere e diversi valori custoditi negli uffici amministrativi, anche in questo caso con un danno ingente.

Le indagini da Azzio

Le indagini, partite dall’area del luinese con il furto in Azzio e coordinate dalla procura della repubblica di Varese, si sono poi allargate in altre province. Proprio dove gli indagati operavano e pianificavano svariati furti, utilizzando una base logistica in un campo nomadi di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Qui, all’alba del 12 gennaio, è stata eseguita l’ordinanza di applicazione di misura coercitiva emessa il 9 gennaio scorso dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Varese. Un provvedimento, richiesto dalla Procura varesina, ritenuto l’unico efficace e proporzionato in relazione alla gravità, pericolosità e reiterazione delle condotte criminose indagate.

Gli arresti

Le indagini hanno permesso di “agganciare” un primo affiliato della banda, proveniente dal luinese, grazie al quale è stato possibile risalire pazientemente anche ad altri aggregati, seguirne i movimenti, acquisire numerose fonti di prova e ricostruire una più compiuta rete di piani delittuosi già perpetrati e da compiersi nel breve periodo.
Anche con l’importante ausilio territoriale dei carabinieri delle Compagnie di Treviglio (Bergamo) e Signa (Firenze), sono state applicate le misure restrittive in parola, traendo in arresto quattro maggiorenni, due italiani e due bosniaci.

L’operazione

L’operazione ha richiesto una puntuale pianificazione, soprattutto in considerazione del fatto che tre degli arrestati erano ritenuti dimorare in un campo nomadi posto alla periferia di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, non facile da approcciare e circoscrivere senza essere scoperti. Il quarto arrestato è stato invece rintracciato in un’immobile a Canonica d’Adda, nella bergamasca. Una quinta persona, una donna 28 enne, compagna di uno degli arrestati e coinvolta nel furto di Azzio, risulta per ora indagata in stato di libertà.

Ricostruire il puzzle

La posizione degli arrestati, condotti nelle case circondariali di Bergamo e Firenze, è naturalmente al vaglio dall’autorità giudiziaria varesina che dovrà esprimersi nel corso del conseguente procedimento penale. Le indagini, che non possono ancora dirsi esaurite, vertono ora sull’individuazione dei ricettatori, di altri correi e fiancheggiatori al fine di ricostruire il complesso puzzle di una banda eterogenea per provenienza e orientata a colpire in un territorio geograficamente ampio.

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