Besnate, al lavoro chi ha il reddito di cittadinanza. Corbo: «Assistenzialismo»

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BESNATE – «Si dovrebbe andare a vedere i numeri, così da trarne un bilancio di reddito di cittadinanza per capire quante persone sono state effettivamente ricollocate nel mondo del lavoro». Storce il naso Giovanni Corbo, sindaco di Besnate e segretario provinciale del Partito Democratico, non del tutto convinto che il sistema reddito di cittadinanza sia un vettore in grado di reintegrare i percettori nell’ambiente lavorativo. Una considerazione che va oltre il sociale dei Progetti utili alla collettività. Anzi, come la definisce il primo cittadino, si tratta di «un’interpretazione politica». E proprio ora che il Comune di Besnate sta per avviare quattro Puc.

Chiamiamo le cose con il loro nome

Molti Comuni della provincia di Varese – e non solo – stanno attivando i Progetti utili alla collettività, con l’obiettivo di rendere partecipi i cittadini che hanno ricevuto il reddito di cittadinanza. Lavori che spaziano dal sociale alla tutela dell’ambiente, alla scuola. Parte di un sistema che, a quanto pare, non convince tutti. Almeno non completamente. Come Corbo: «Credo che il reddito di cittadinanza, così com’è, non riesca a coinvolgere i percettori in forme di progettualità utili alla comunità», spiega. «Anzi, in questo modo diventa una misura che eroga disposizioni assistenziali alle persone coinvolte». In sostanza, per il sindaco – «ma parlo anche come segretario provinciale del Pd» – si dovrebbe fare una distinzione fra «ciò che viene fatto come intervento assistenziale, e quindi da considerare un’operazione da Welfare, e ciò che invece viene fatto per restituire un lavoro a chi l’ha perso. Il sistema andrebbe rivisto: chiunque amministri in un ambiente pubblico ha presente quanto sia difficile collocare i percettori. E non so quante agenzie del lavoro siano riuscite in questo». Corbo parla di numeri e dati. E di un riscontro che possa dare un nome preciso a questi provvedimenti: «Ci vuole un bilancio che testimoni il risultato del reddito di cittadinanza. Se l’obiettivo è ricollocare le persone in un impiego, allora sarà necessario rivedere il progetto. Altrimenti è un’operazione assistenzialistica».

I Puc a Besnate

Un’interpretazione, quella del sindaco, che trova sfogo proprio nel momento in cui a Besnate stanno per partire i Puc. Nello specifico, i progetti sono quattro: uno nel Sociale e tre come servizi scolastici. Il primo è “Ti porto io”: un’auto del Comune viene messa a disposizione per accompagnare anziani e cittadini non autosufficienti a fare visite mediche o simili. Un’iniziativa rivolta alle persone che non possono contare sul supporto di qualcuno.
Gli altri tre riguardano invece l’ambiente scolastico. A partire da “Scuola sicura”. Così l’assessore all’Istruzione, Paola De Alberti: «Il servizio serve per garantire sicurezza e igiene nei locali frequentati dagli alunni, incluse le aule utilizzate per il pre e post scuola». I percettori che affiancheranno i professionisti in questo servizio, come negli altri, «hanno seguito dei corsi e sono stati formati», specifica. L’altro progetto è “Mensa sicura”, con cui viene fornito supporto agli educatori che fanno sorveglianza durante i pasti. Infine, c’è “Tutti a scuola”, servizio di trasporto scolastico per il tragitto casa-scuola.

Ora Gallarate fa lavorare chi prende il reddito di cittadinanza

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