L’assurda lotteria mensile del bonus trasporti

Come non funziona il bonus trasporti. Questo scritto vuole essere una cronaca di quanto avviene ogni primo del mese.

Il bonus trasporti è un buono che è utilizzabile per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico. Il massimale del bonus è di 60 euro mensili, e lo può richiedere qualsiasi persona che ha un reddito inferiore a 35000 euro, nel caso di minori il reddito da considerarsi è quello del minore.
Il bonus viene rifinanziato mensilmente, anche perché in poche ore viene esaurito dalle richieste effettuate online.

La nostra famiglia si cimenta da qualche mese in quella che appare come una vera e propria lotteria o, se volete, gara al click più veloce. L’obiettivo è quello di ottenere il bonus trasporti per nostro figlio che frequenta le superiori e va a scuola in autobus. Nel nostro caso la riduzione è totale, dato che l’importo dell’abbonamento non supera le 60 euro.

Trovo che una misura che agevoli ed incentivi il trasporto pubblico, soprattutto da parte dei giovani sia doverosa e necessaria, ma credo che debba essere ripensata e corretta: il click day ovvero il giorno in cui tutti si devono collegare alle 8 del mattino, non è garanzia di equità e non avvantaggia chi ha più necessità di ottenere il buono. Il concedere un importo prestabilito non va cento nella direzione del sostegno alle persone meno abbienti, perché non concedere una percentuale di sconto (magari in base al redditto della famiglia). In molti paesi d’Europa vi sono agevolazioni strutturali e non estemporanee come questa a favore di minorenni e che sii prefiggono l’obiettivo di incentivare il trasporto pubblico, ma sicuramente sono pensate in modo tale da risultare più eque e di sicuro maggiormente accessibili da tutti.

Quello che succede, dopo essersi cimentati nella “falsa” innovazione tecnologica, ovvero: richiesta tramite portale, accesso tramite spid, superamento corretto dell’inserimento di tutti i dati, anche quello di nomi dei gestori dei trasporti spesso molto simili (l’errore in questo caso vuol dire non usufruire del buono), e dopo soprattutto una attesa di qualche ora al computer, se si è perseveranti e fortunati si ottiene il tanto agognato sconto. Con la stampa del buono si ritorna a pie pari in pieno ottocento (inteso come epoca) almeno nel nostro caso è così.

Il buono può essere utilizzato per fare il biglietto degli autobus delle FNM solo in alcune sedi, le più vicine per noi sono Tradate e Saronno. La mia non vuole essere una critica ai dipendenti che ogni inizio del mese si trovano a far fronte a code interminabili di persone, e si dimostrano gentili, credo però che questa modalità di utilizzo del buono sia assolutamente insensata e questa insensatezza si accumula a quelle dell’intero iter.

Il buono trasporti si può dire che viene concesso a chi è tenace e fortunato, ma questi non mi sembrano criteri accettabili per una misura dello Stato.

Paolo Carlesso

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