Brugnone lascia. Sugli ex: «Pd timoroso nel denunciare l’asse Antonelli-Caianiello»

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BUSTO ARSIZIO – Massimo Brugnone dà le dimissioni e lascia il consiglio comunale. Al suo posto entrerà Salvatore Vita. Il consigliere è stato eletto nelle file del Partito Democratico e poi è passato, nel corso del mandato Antonelli, in Italia Viva. Scelta politica che ha comportato il distacco dal gruppo consiliare dei dem.

Brugnone e gli ex compagni

Il consigliere dei renziani lascia la politica cittadina e lascia il segno. Com’è nel suo stile. Poiché Brugnone può stare simpatico o antipatico, ma non è certo banale. Qualche anno fa era considerato un giovane promettente nel panorama politico cittadino e provinciale. Poi Massimo Brugnone ha dovuto incassare la grande delusione nella corsa alla segretaria del Pd bustocco dopo le dimissioni di Maurizio Arstusa. Non ne parla nella conferenza stampa di saluto, ma in altri tempi (recenti) e lontano dai microfoni, tornando sulla questione, ha lasciato trasparire la sua delusione.

Brugnone e la Noka fallita

Tagliente ha sempre voluto esserlo, non sempre c’è riuscito. Non si può negare però che in consiglio comunale, più di un suo intervento ha dato filo da storcere al sindaco Emanuele Antonelli. Come nella seduta in cui il consigliere di Italia viva ha fiutato l’inghippo della Noka fallita riguardo al Campus di Beata Giuliana, creando sorpresa e scompiglio anche tra i banchi di sindaco, assessori e maggioranza.

E ora? Brugnone si allontana anche da Italia viva? E sosterrà la candidatura di Amanda Ferrario? «Non si può dire che il mio sia un ritiro dalla politica – dice – In questo momento la mia è una scelta personale dovuta ai molti impegni di lavoro. Mi auguro che Busto alle prossime elezioni sappia cambiare per davvero. Certo, al centrosinistra serve un candidato unitario. L’unica cosa sicura è che divisi si perde».

Un saluto e tre sberle

«Credo che ormai sia risaputo che tra Antonelli e Caianiello ci sia stato un certo collegamento nel prendere diverse decisioni – ha detto Brugnone – e sull’ultimo consiglio, in cui è stato affrontata la questione della Coop, che vede coinvolto il primo cittadino, dico innanzitutto che è facile avere il coraggio di andare sui giornali e attaccare il sindaco, ma poi non mettere una firma per chiedere le dimissioni di questo sindaco che non ha dimostrato di essere libero nelle scelte. Anzi di avere legami con i potentati e Nino Caianiello».

E ancora: «Sono rimasto stupito di come si è svolta la discussione sulle Coop. Non è possibile non aver sottolineato il rapporto che il sindaco aveva con Caianiello. Quel Caianiello che non si è fatto remore nel dire in televisione che la politica funziona ancora in un certo modo. E fa male aver letto quel dialogo telefonico tra Antonelli e il plenipotenziario di Forza Italia».

E sul PD, il suo ex partito nel quale ha militato per diversi anni: «Spero che il centrosinistra trovi quel che coraggio che fino a oggi non ha dimostrato per raccontare ai bustocchi la mala gestione politica della nostra città. Non si può tacere che Caianiello sia stato uno dei più importanti sostenitori di questo centrodestra guidato da Antonelli».

Massimo impegno

Non ci può più mettere il “massimo impegno“. Brugnone usa lo slogan che negli ultimi anni ha caratterizzato la sua attività civile nella lotta contro le mafie e politica. «E mi spiace lasciare – aggiunge – ma non sono il tipo che vuole mantenere un ruolo a tutti costi sapendo poi di non poter dedicare il tempo e le energie necessarie».

Brugnone esce così dalla scena politica bustocca, anche perché da qualche mese abita a Milano. E lo fa lasciando a pochi mese dalla fine del mandato, adducendo motivazioni legate all’impegno professionale e “dribblando” in maniera elegante le voci che lo vogliono “distante” anche da Italia viva. Partito che gli rende un saluto con i contro fiocchi: «Sarebbe stato il nostro candidato sindaco a Busto – dice il referente renziano locale Davide Boniotti – Per me ha rappresentato un importante punto di riferimento».

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