Busto, 700 ragazzi in marcia per la legalità. «Siete stati un esempio»

BUSTO ARSIZIO – Circa 700 studenti hanno partecipato questa mattina, 22 marzo, a “Un fiore per…”, la marcia per la legalità organizzata in occasione della “Giornata Nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” che ricorre il 21 marzo. «Siete stati un esempio»: così l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana ha definito il lungo serpentone che, partito dal parco Norma Cossetto, ha attraversato la città, con tappa in Municipio per l’incontro con il sindaco Emanuele Antonelli e chiusura al teatro Manzoni, dove è intervenuto in streaming Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nel 1992 a Palermo nella strage di via D’Amelio.

L’incontro a teatro

«Paolo ha sacrificato la sua vita per amore – le intense parole di Salvatore Borsellino agli studenti – ha fatto il suo dovere fino all’ultimo, fedele allo Stato nonostante sapesse quale sarebbe stato il suo destino. Pensava che solo con la sua morte le cose avrebbero potuto cambiare». Sul palco sono saliti anche il tenente colonnello Andrea Poletto dei Carabinieri di Busto, che ha invocato la necessità di un «impegno quotidiano» contro la mafia; il dirigente del Commissariato di Polizia di Busto Arsizio Franco Novati, che ha ricordato «il sacrificio della scorta» di Paolo Borsellino; e il sostituto procuratore di Busto Flavia Salvatore: «C’è qualcosa che possiamo fare tutti ogni giorno, ed è rispettare le regole, non solo le leggi dello Stato, ma anche quelle di ogni comunità, contro i soprusi».

L’iniziativa

Al teatro Manzoni – poco distante dal parco di via Galvani intitolato alla poliziotta Emanuela Loi, poliziotta della scorta di Paolo Borsellino – i ragazzi sono stati accolti da una scenografia di 1081 fiori di carta, uno per ogni vittima della mafia, realizzati dagli stessi studenti. La marcia colorata e festante, organizzata nell’ambito del Tavolo “La storia ci appartiene”, dagli istituti comprensivi De Amicis e Maria Immacolata e dall’Ipc Verri, è stata scandita da letture dedicate a chi ha perso la vita nella lotta alla mafia, e ha visto la presenza anche dei ragazzi del Liceo Artistico Candiani, degli istituti Fiorini Pantani e dell’Istituto Comprensivo Galilei.

Le parole del sindaco

«In primis vorrei dire che questa è casa vostra, sono felice di vedervi qui in questa giornata importante perché si ricordano tante persone che hanno dato la loro vita, tutti li chiamano eroi, ma a me non piace perché sono persone che hanno fatto semplicemente il loro dovere pur in situazioni difficili – ha detto il sindaco Emanuele Antonelli ai ragazzi nel cortile di palazzo Gilardoni – voi dovete fare come loro, comportandovi bene, vivendo nella legalità, aiutando le persone vicine a voi: è questo il vostro dovere. Nel mio piccolo io sono pronto ad ascoltarvi sempre quando avete bisogno, ascoltate gli insegnanti e i genitori e fate sempre riferimento alle forze dell’ordine».

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