Premio Nobel a Busto, Denis Mukwege apre la marcia per la legalità

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BUSTO ARSIZIO – «La legalità è ciò che permette a tutti noi di avere il nostro posto nella società, di rispettare i diritti e essere rispettati nei nostri diritti». Con queste parole Denis Mukwege, Premio Nobel per la Pace 2018, ha salutato l’inizio della marcia di “Legale è legame” che si è tenuta oggi, giovedì 23 maggio, a Busto Arsizio. L’iniziativa di sensibilizzazione alla legalità ha coinvolto, tra studenti e docenti degli istituti comprensivi della città, circa seicentocinquanta persone che hanno sfilato per le vie del centro.

È un’iniziativa dei missionari del Pime

In seicentocinquanta, tra studenti e docenti, hanno marciato lungo le vie di Busto Arsizio per comunicare a tutti il loro impegno a vivere rispettando i valori della legalità. Il progetto “Legale è legame” è un evento di sensibilizzazione che, partendo dalla scuola, coinvolge i docenti, gli studenti e le loro famiglie fino a raggiungere tutti i cittadini. Grazie a un lavoro di riflessione in classe con i docenti, sono i ragazzi i veri protagonisti dell’evento: muovono fisicamente dei passi, fanno scorrere l’energia e affermano con gesti simbolici preparati insieme la loro scelta di agire secondo legalità nelle relazioni quotidiane, nelle loro case, nelle scuole e nelle strade che tutti i giorni percorrono. L’iniziativa, che ha coinvolto il Comune di Busto Arsizio e gli istituti comprensivi Bossi, De Amicis, Galilei-Parini, Pertini e Tommaseo, è opera della Fondazione Pime Onlus. Realtà senza scopo di lucro legata ai missionari del Pime, proponendo percorsi di educazione all’intercultura e alla mondialità intende dare il proprio contributo allo sviluppo di una sensibilità aperta ai problemi del mondo, della solidarietà e della pace.

L’unica voce di denuncia dei crimini in Congo

Come ha dichiarato la Fondazione Pime, «con questo progetto abbiamo contribuito a creare un’occasione proficua di partecipazione civile e dialogo tra scuola, istituzioni e cittadinanza, avvicinando i giovani alle istituzioni grazie a un’esperienza di cittadinanza attiva, positiva e coinvolgente».
La marcia ha avuto inizio con un intervento di Denis Mukwege. Premio Nobel della Pace 2018, il medico congolese è da molti anni l’unica voce di denuncia di un crimine, quello dello stupro usato come arma di guerra, che non trova fine. Ma anche dello sfruttamento indiscriminato delle ricchezze della sua terra (in particolare oro, coltan, cassiterite, legname pregiato), per le quali si combatte un conflitto che dura da più di vent’anni e ha provocato milioni di morti e sfollati.
Tra le belle parole dedicate ai ragazzi, Mukwege ha detto loro: «La legalità è ciò che permette a tutti noi di avere il nostro posto nella società, di rispettare i diritti e essere rispettati nei nostri diritti. Di avere il diritto all’educazione, di avere il diritto di essere riconosciuti come cittadini della nostra società».
La marcia si è conclusa ai giardini del Museo del Tessile. Il corteo è stato accolto dal sindaco Emanuele Antonelli e dall’assessore alla Cultura Gigi Farioli, e dall’assessore all’Inclusione Miriam Arabini, che hanno sottolineato l’importanza di prendersi cura della “cosa pubblica” e vivere la legalità in ogni contesto, per costruire un futuro più giusto per tutti. Infatti «la legalità non è una mera adesione alle leggi, ma consapevolezza e impegno per custodire un legame».

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