Madonna di Medjugorje, rassegna artistica di Comunità Giovanile a Busto

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BUSTO ARSIZIO – In occasione della Quaresima che precede la Pasqua cattolica la Comunità Giovanile di Busto Arsizio realizzerà “Oltre è l’eterno”, rassegna artistica di immagini scritte e fotografiche donate da Massimo Crespi, uno dei suoi fondatori. «Il nostro – ha dichiarato il presidente Francesco Maria Pannilini – vuole essere un invito alla riflessione personale e comunitaria sul senso religioso, oggi nuovamente e pericolosamente censurato, osteggiato dalle forme del pensiero unico del cosiddetto nuovo umanesimo globale e anti-cristiano. Venerdì 26 febbraio lanceremo le prime uscite, a cui seguiranno le restanti durante i successivi venerdì di Quaresima».

Giovanni Blini fu il primo lettore dei versi

«Massimo Crespi, autore di Cassano Magnago (ma nato a Gallarate), a Busto Arsizio è stato tra i fondatori della storica “Comunità Giovanile” e amico vicino al suo perduto leader, Giovanni Blini, a cui ricorda di aver mostrato i suoi versi, acerbi e intimi, come primo lettore». La sua creatività è perlopiù sconosciuta, non avendo mai provato né saggiato sino a ora le strade della pubblicazione, fatta eccezione per alcune brevi manifestazioni “social” legate al suo ruolo di promotore di gruppi sulla storia di Giovanni Blini e al desiderio di ripercorrerne gli ideali, finanche espressivi, considerati di preziosa attualità culturale. Si richiama solamente qui la divulgazione riservata, amatoriale, del suo libro a tiratura limitata “Giovanni! Giovanni! Storie esclamative di un giovane biondo, oltremodo politico”, presentato a Busto Arsizio alla sede dell’associazione di vicolo Carpi, con la prefazione di Francesco “Checco” Lattuada, anima politica bustocca, e la postfazione di Fabio Castano, notissimo esponente politico gallaratese, precocemente e tristemente scomparso».

Gli scatti dalla raccolta “Volti di famiglia”

È dunque sostanzialmente la prima volta che Massimo Crespi si svela, direttamente e senza pudori, nell’opera della pubblicazione diffusa di quanto gli appartiene più profondamente: «Lo fa nel contenuto che lo caratterizza, quello della sorpresa, dello sconcerto, se si vuole della proposta rivoluzionaria di bellezza che fu tipica dell’azione del Blini, delle sue caratteristiche di ribelle non conformista. Cosa propone? Crespi sbatte in faccia (come sostiene di non avere ancora fatto, sono sue parole) la trascendenza e il suo credo, cristiano e mariano, forte. Scorrono quindici scatti (tratti dalla raccolta “Volti di famiglia”) che impressionano racchiudendo la vitalità di persone inanimate, tuttavia altamente espressive, che paiono sussistere per sempre, racchiuse nella loro ferrea forza, forti della loro certezza, testimoni della morte che rimanda all’oltre, senza alcun dubbio».

La devozione per la Regina della Pace

«Sono soltanto semplici fotografie di statue sepolcrali, poste nei campisanti dei quartieri in cui Massimo ha risieduto. Volti chiari, scuri, grigi, quasi in nessuna nota di colore, che è rimandato oltre, come detto…restano le parole delle sue poesie. Che poesie? Sono quindici liriche devote. È sua la devozione speciale (per Grazia, come dice) per la Beata Vergine Maria, la “Tota Pulchra”. A Medjugorje la si chiama Gospa, in croato. Si tratta della Regina della Pace, come sarebbe stato rivelato, tuttora presente nell’Herzegovina per essere “aiutata ad aiutarci” in un momento cruciale della storia dell’umanità, quello della manifestazione globale dell’anti-cristianesimo.
Massimo Crespi riprende alcuni moniti della Madonna, alcune espressioni eminentemente poetiche e pregnanti presenti nei numerosi messaggi che ci avrebbe donato (si limita a quelli dei primi tre anni dalle apparizioni in Medjugorje, 1981- 1983), trasformandoli, indegnamente per lui, in versi (tratti dalla raccolta “Podbrdo, preghiamo!”). Si miscelano così, in trenta rappresentazioni più una, distinta (a onorare gli anni di Comunità Giovanile), le voci con i volti, le preghiere con le lacrime, gli sguardi con i respiri, i lamenti con gli umori, i desideri con le certezze».

Cultura e spiritualità: San Francesco d’Assisi in Comunità giovanile a Busto

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