Caso Coop, Antonelli a Caianiello: «La rotonda non la voglio, li faccio impazzire»

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Nella foto il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli e l'ex leader di Forza Italia a Varese Nino Caianiello

BUSTO ARSIZIO – Sono le 9.49 del 5 dicembre 2017 quando il sindaco di Busto e presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli parla con Nino Cainiello, l’ex ras di Forza Italia arrestato nel maggio 2019, già intercettato nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri. E’ in quella conversazione, il cui trasferimento alla procura di Busto Arsizio è stato autorizzato dall’autorità giudiziaria di Milano, che ha coordinato Mensa dei poveri, che appaiono «elementi utili a delineare i fatti per cui si procede».

L’abuso d’ufficio

Ovvero l’abuso d’ufficio commesso da Antonelli (per il quale il pm ha chiesto l’archiviazione solo in relazione a un vuoto normativa dovuto alla modifica della legge) che avrebbe cercato di impedire riuscendo quanto meno a rallentarla di molto, la realizzazione della rotatoria Coop di viale Duca d’Aosta. Scrive il pubblico ministero Martina Melita che Caianiello «afferma che se lui fosse in Antonelli non consentirebbe la realizzazione della rotonda. Frasi alle quali il sindaco di Busto Arsizio risponde esternando la propria volontà di ostacolare in ogni modo la realizzazione dell’opera nonché la relativa apertura del supermercato».

L’intercettazione completa

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Busto, rotatoria Coop: Antonelli accusato di abuso d’ufficio. Lo salva la nuova legge

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