«Varese città insicura». La Lega riaccende i riflettori su stazioni e piazza Repubblica

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VARESE – «La sicurezza nella Città Giardino? Dopo cinque anni di amministrazione a guida Partito Democratico la situazione è decisamente peggiorata». Il commissario della Lega varesina Cristiano Angioy Viglio torna ad attaccare l’Amministrazione di Palazzo Estense con quello che, da qui al voto, sarà sicuramente uno dei temi caldi della campagna elettorale. «La strategia comunicativa di chi governa la città – le sue parole – è volta a minimizzare problemi ormai evidenti a tutti. A furia di nascondere la cenere sotto al tappeto, però, i nodi vengono sempre al pettine».

Piazza Repubblica, via Vittorio Veneto, area stazioni

Il commissario della Lega parla di «continui episodi di violenza e degrado» che emergono dalla cronaca di tutti i giorni. «Abbiamo sentito tante parole – ha proseguito Viglio – ma ora occorre pianificare idonee strategie e agire. La situazione in piazza Repubblica, in via Vittorio Veneto e in zona stazioni, solo per citare alcune delle aree più problematiche, dimostra che di concreto è stato fatto poco».

Con lui anche Anna Saraceno, militante leghista e residente in via Morosini: «Vivo ormai quotidianamente con paura – la sua esperienza – la realtà del centro e della zona stazioni. Spesso assisto a episodi violenti, che ho diverse volte provveduto a segnalare. Come cittadina non mi sento tutelata».

L’esercito come soluzione

Sul tema sicurezza percepita/sicurezza reale è arrivato l’affondo di Viglio: «Non si tratta solo della prima, come vorrebbe far credere l’Amministrazione, ma di un problema reale: qualora l’amministrazione non sia in grado di garantire i cittadini, valuti la possibilità di utilizzare l’esercito come avviene in altre città».

Stefano Angei, anche lui leghista e che nella zona è consigliere di quartiere, punta l’attenzione sui commercianti: «In quest’area ci sono attività già in difficoltà a causa del Covid. In viale Milano troviamo tra l’altro servizi essenziali come il giudice di pace e le poste. Non possiamo permettere il protrarsi di questa situazione di disagio e, per questo, ho ripresentato in consiglio di quartiere la proposta di istituire un presidio di forze dell’ordine e ho chiesto l’audizione del vicesindaco Zanzi».

La battuta finale riporta alla campagna elettorale: «La speranza – conclude Angei – è che il nostro candidato sindaco Maroni, con la sua esperienza al Viminale, possa portare a un deciso cambio di passo».

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