Una fontana per piazza Repubblica tra le idee degli studenti svizzeri per Varese

progetti piazza Repubblica

VARESE – Non solo una copertura per il mercato coperto, ma anche una fontana intorno al monumento ai Caduti e una nuova funzione per i fori di areazione del parcheggio. Sono le idee degli studenti svizzeri per piazza Repubblica, raccolte in un video presentato in anteprima questo pomeriggio, martedì 28 settembre. Il filmato riassume le proposte che gli studenti dell’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana hanno formulato per la piazza di Varese. Il sindaco Davide Galimberti ha sottolineato l’importanza della destinazione culturale per l’ex Caserma Garibaldi, tema caldo della campagna elettorale.

Video all’Infopoint

Il lavoro ha visto gli studenti dell’ateneo elvetico impegnati nell’arco di due semestri, con il coordinamento dell’architetto Riccardo Blumer, direttore dell’Accademia dell’Architettura di Mendrisio. Il video racconta l’attività svolta e ha una durata di 10 minuti. Sarà possibile vederlo fino al 5 ottobre presso la sala multimediale dell’infopoint della Camera di Commercio in piazza Monte Grappa, dalle 17 alle 20 (eccetto sabato 2 ottobre dalle 18 alle 20). Il video è stato realizzato in un formato panoramico appositamente pensato per l’utilizzo nella sala immersiva a 180 gradi. Quattro le sezioni della clip: la prima dedicata al sogno della nuova piazza, la seconda con un flipper come metafora di gioco, la terza con un modello tridimensionale della futura piazza e la quarta con i disegni che raccontano le idee su cui gli studenti hanno lavorato.

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Una fontana per il monumento

La principale novità che emerge dal lavoro svolto dagli studenti di Mendrisio riguarda la proposta di realizzare una fontana intorno al monumento ai Caduti del Buzzi. «Stiamo pensando all’idea di una grande fontana che dia forza al monumento – spiega l’architetto Blumer – sull’idea delle grandi fontane barocche, un luogo gioioso in modo che il cavallo e l’eroe diventino più fraterni e meno monumentali». Blumer ha illustrato poi l’idea, già annunciata qualche mese fa, di posizionare un “tetto” nel sito che attualmente ospita il Teatro Apollonio. «Pensiamo ad un’enorme copertura: l’idea è quella di una grande ala che abbia un richiamo al passato aeronautico della città, sorretta da tre pilastri sotto cui immaginiamo iniziative come un mercato coperto e altri eventi, uno spazio da vivere anche la sera. Una copertura sotto cui si farà civiltà e che potrebbe avere anche un tetto fotovoltaico».

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Da fori a torri

Tra le proposte degli studenti c’è anche quella di dare una nuova funzionalità ai tre grandi fori di areazione del parcheggio situato sotto la piazza. I due più piccoli potranno diventare due torri iperboloidi, con una forma geometrica a fungo. «L’idea è che diventino delle strutture iconiche che si vedranno nello skyline della città», ha osservato l’architetto. Il loro scopo sarà quello di sorreggere gli impianti di illuminazione e audio della piazza. Il terzo foro, quello più grande e centrale, diventerà invece un palco per attività teatrali e ludiche all’aperto. Infine gli universitari hanno pensato alla realizzazione di un pergolato che nasconda gli accessi del parcheggio e ad un “filtro” lungo la via Magenta.

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L’importanza del polo culturale

È quindi intervenuto il sindaco di Varese Davide Galimberti, che ha parlato di un video emozionale che mostra le potenzialità di un’area che coinvolge la piazza, la caserma e tutta la zona circostante. «Ringraziamo l’architetto Blumer per questa collaborazione di prestigio – ha detto – tutto questo è possibile grazie al fatto che Varese è riuscita a portare qui l’Archivio del Moderno, perché in città è in corso di realizzazione uno dei più importanti poli culturali del paese». Le successive parole di Galimberti hanno poi aggiunto un altro capitolo alla polemica con il centrodestra relativa all’ex caserma Garibaldi, che prosegue ormai da giorni. «Nel momento in cui non si decide di fare un polo culturale ho il timore che l’Archivio del Moderno decida di andare altrove, con un impoverimento della città. Il fatto che si discuta di questo rischio mi spaventa. Lo dico al mio amico Attilio Fontana: capisco la campagna elettorale, ma qui bisogna essere seri. Si è deciso di fare un polo culturale: non facciamo perdere a Varese quest’occasione».

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