Varese, ecco come sarà il nuovo polo culturale dell’ex Caserma Garibaldi

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VARESE – Per ora occorre accontentarsi solo dei rendering grafici che, poco alla volta, emergono dai progetti. Immagini che però rendono l’idea di come sarà, a intervento di riqualificazione ultimato, la nuova Caserma Garibaldi. Un polo culturale nel cuore della città, in piazza Repubblica e a due passi dal centro storico. Vi troveranno spazio una sede dell’Archivio del Moderno di Mendrisio, con le sue raccolte di documenti appartenuti ad architetti italiani e svizzeri di grande fama, le associazioni d’arma cittadine, come promesso dall’amministrazione comunale nel corso della presentazione del progetto, e poi ancora una biblioteca per bambini e ragazzi con spazi per la didattica e per eventi interattivi.

«Quella su cui stiamo lavorando – aveva detto illustrando i lavori l’architetto Gianluca Gardelli, responsabile del progetto per il Comune di Varese – è una caserma a impianto classico, che ha un grande cortile esterno ora racchiuso tra le sue mura e ampi porticati su tre livelli; all’interno, invece, i locali affacciano su spaziosi corridoi. Tutte caratteristiche che si prestano molto bene per una rifunzionalizzazione in chiave moderna».

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I primi lavori

Da uno dei rendering diffuso da Palazzo Estense, quello che mostra il lato che affaccia su via Pavesi, si nota come la corte ora interna sarà in futuro aperta alla città. Proprio da questo lato sono partiti a inizio dicembre i lavori, con l’abbattimento del muro di cinta e dei garage costruiti negli anni Sessanta. Prima di questo avvio vi erano state, a fine novembre, una serie di operazioni preliminari, compresa la pulizia dell’area esterna, che nel corso degli anni era stata letteralmente invasa dalla vegetazione. Intervento che ha visto anche l’abbattimento di una serie di alberi, con l’eccezione dei due cedri all’angolo con via San Michele Arcangelo. A portare avanti il cantiere è la napoletana Operazione srl.

Martedì scorso, durante il sopralluogo cui hanno partecipato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco Davide Galimberti e il rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria Angelo Tagliabue, è emersa anche l’ipotetica durata della riqualificazione, stimata in 22 mesi. La prossima tappa dovrebbe riguardare il rifacimento delle coperture della caserma e il consolidamento delle volte e dei solai ora presenti nel complesso.

 Tra passato e futuro

Un ruolo di rilievo spetterà con tutta probabilità all’ingresso storicamente principale, quello su via Magenta. «Era stato collocato qui – aveva spiegato l’architetto Gardelli – per facilitare il movimento dei militari da e per le stazioni». Soldati che una volta entrati nella caserma venivano accolti dalla statua del garibaldino, tutt’ora presente a pochi passi dal portone.

Se Palazzo Estense ha più volte parlato di una «fruizione a trecentosessanta gradi dell’edificio», un posto di rilievo nel futuro della struttura spetterà, come anticipato, all’Archivio del Moderno. E ad anticipare cosa arriverà a Varese è stata la direttrice Letizia Tedeschi: «Qui troveranno spazio – le sue parole – gli archivi di architettura del Bel Paese proprietà dell’Università della Svizzera Italiana, ora conservati all’Accademia di Mendrisio. Un patrimonio che permetterà di realizzare un vero e proprio centro di ricerca internazionale per lo studio delle arti visive e dell’architettura».

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