Busto, furti per comprare droga: la banda patteggia. Ma solo dopo aver risarcito

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BUSTO ARSIZIO – Ladri di gasolio e spacciatori: la banda patteggia pene da un anno e quattro mesi ai 4 anni. Non prima di aver risarcito l’anziana vicina di casa di uno dei malviventi la cui abitazione è stata svaligiata tre volte dal balordo che a, più riprese, ha sottratto monili in oro e preziose monete da collezione. La pensionata, che vive sola e è particolarmente indifesa, era stata presa dal gruppo come un “bancomat”. Il denaro ricavato dalla ricettazione di quanto le era stato rubato serviva al gruppo per finanziare l’acquisto di droga.

L’anziana derubata di oro e monete rare

La procura ha accettato la richiesta di patteggiamento da parte dei componenti del gruppo criminale a condizione che la pensionata fosse risarcita. E così è stato. L’operazione coordinata dal pubblico ministero Nadia Calcaterra, e condotta dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, si era conclusa alla fine dello scorso ottobre con una raffica di arresti. In tutto 29 indagati, 10 ordinanze di custodia cautelare di cui 9 in carcere. Il gruppo criminale era stato completamente decapitato dall’autorità giudiziaria e dai militari bustocchi. Una banda composta soprattutto da cittadini albanesi che ha messo a segno almeno 25 furti a cavallo tra le province di Varese, tra Busto Arsizio e Saronno, e Milano, colpendo a Parabiago, Cerro Maggiore, Legnano, San Vittore Olona e Rho. I furti, portati a termine ai danni di aziende e abitazioni private, servivano a finanziare il giro di spaccio di droga che era il vero core business della banda.

Contatti con il nord Europa per la droga

Un’organizzazione perfetta: i furti nelle aziende e nelle case servivano a finanziare l’acquisto della droga. I furti di carburante alimentavano i mezzi usati per rubare nelle abitazioni e nelle ditte. La banda aveva contatti con il nord Europa, Germania e Olanda in particolare, e con Spagna e Albania, dove acquistava stupefacenti da altri gruppi di albanesi. Sotto sequestro erano finiti al momento del blitz dei carabinieri 3 chilogrammi di marijuana, oltre a decine di dosi di cocaina e a un etto di hashish. Ora la vicenda è chiusa: i vertici del gruppo hanno patteggiato. Il provvedimento non può essere impugnato in Appello.

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