Busto, imprenditore truffato da un falso immobiliarista arrestato dai carabinieri

Busto imprenditore truffato

BUSTO ARSIZIO – Falso intermediario immobiliare truffa un imprenditore e sparisce con 70 mila euro. A risalire al truffatore, un venticinquenne di nazionalità francese ma appartenente a una famiglia di origine sinti, che si era spinto a Busto Arsizio per mettere a segno la finta vendita di un lussuoso chalet svizzero, sono stati i carabinieri.

L’indagine

Gli uomini della stazione di Busto Arsizio si sono subito messi sulle tracce dell’intermediario farlocco sin dalle ore successive alla truffa immobiliare dai risvolti “internazionali” messa a segno e sono riusciti  a identificare l’autore del reato. Il francese  appartenente a famiglie di origine sinti, che sembra si spingano sovente in Italia per commettere truffe di tal genere, è riuscito ad abbindolare lo svizzero, proprio grazie alla naturale parlata francese e alla particolare eleganza degli abiti indossati. Due dettagli che non hanno insospettito la vittima.

L’indagine delle forze dell’ordine sono iniziate a metà del settembre scorso, quando il facoltoso imprenditore svizzero aveva denunciato di essere stato truffato da un anonimo intermediario immobiliare durante le trattative per la compravendita di un immobile in Svizzera. In quella circostanza la vittima veniva contattata da quello che poi si  sarebbe rilevato un truffatore, il quale qualificatosi come “intermediario” ha fatto intendere la possibilità di chiudere l’affare in pochissime ore e alla cifra effettivamente richiesta, ovvero poco meno di un milione di euro.

L’appuntamento all’hotel lussuoso

L’appuntamento decisivo è stato organizzato a Busto Arsizio, all’esterno di una banca, probabilmente per rendere più credibile la vicenda. E da lì la trattativa si è spostata nella hall di un albergo di lusso nei paraggi per definire i dettagli. In una sala riservata il mediatore ha chiesto allo svizzero 70 mila euro quale provvigione per la stipula del compromesso finalizzato alla vendita dello chalet. E per essere ancor più convincente ha offerto quale cauzione una borsa piena di denaro, suddivisa in banconote di piccolo taglio. A quel punto l’imprenditore elvetico ha consegnato la somma pattuita prendendo in consegna la borsa con il denaro e rimanendo in attesa della firma del compromesso che sarebbe stato firmato dopo alcune manciate di minuti in una diversa location dell’hotel.

La fuga con il denaro

Ma è proprio a quel punto che il truffatore sparisce con i soldi veri, lasciando il venditore con una borsa piena di soldi palesemente falsi, addirittura con la scritta evidente fac – simile, che venivano sequestrati. Il successo dell’operazione è dovuto a una complessa attività di analisi dei sistemi di videosorveglianza sia comunali sia dei luoghi degli incontri. I carabinieri sono riusciti ad identificare l’autore della clamorosa truffa; dapprima grazie a una segnalazione parziale della targa del veicolo in uso al malfattore – un grosso Suv preso a noleggio nei pressi di Malpensa  – e successivamente mediante il riconoscimento da parte del venditore truffato.

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