Busto, la piscina Manara parlerà spagnolo. Pronta a riaprire con lo spalma-debiti

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BUSTO ARSIZIO – La piscina Manara potrebbe riaprire già dal 15 maggio, quando finirà il lockdown del settore. Lo farà parlando spagnolo: perché nell’ambito della crisi aziendale di Sport Management, l’attuale gestore, è emersa la possibilità di un subentro da parte di PRIME Ssd, società iscritta al registro Coni di Roma che ha come legale rappresentante Ignacio Triana Gracian, il fondatore del gruppo spagnolo Forus. Un colosso nella gestione delle piscine, che opera attualmente in Spagna e in Portogallo, e che si è proposto di acquisire gli impianti in carico alla società veronese di Sergio Tosi.

La decisione del Tribunale

Sport Management attende per domani, 7 maggio, la decisione del Tribunale di Verona sul ricorso per l’ammissione al concordato preventivo, che prevederebbe il subentro degli spagnoli nella gestione degli impianti che la società di Tosi ha in concessione un po’ in tutto il Nord Italia. La proposta fatta all’amministrazione prevede una cessione di ramo d’azienda attraverso un affitto d’azienda “ponte”, la PRIME Ssd appunto, che rileverebbe i contratti di concessione di Sport Management. Tra cui quello della Manara di Busto. E l’obiettivo è rimettere subito in pista gli impianti per la stagione estiva. Ma ai comuni si chiede un “aiutino” per ripartire, e per convincere il Tribunale della sostenibilità della transizione.

Le condizioni per la riapertura

Per garantire la riapertura dell’impianto di via Manara già dal 15 maggio, data fissata dal governo per la ripartenza delle piscine, Sport Management ha prospettato alcune condizioni per facilitare l’ingresso degli spagnoli di Forus: la proroga della concessione di un anno, l’annullamento del canone di concessione per 14 mesi (dal 1° novembre scorso alla fine del 2021) e la rateizzazione in tre anni del debito pregresso di 481mila euro. Condizioni «ammesse dalla normativa emergenziale», e ritenute ragionevoli in virtù degli 11 mesi di chiusura forzata dell’impianto a causa delle restrizioni Covid, alle quali l’amministrazione ha acconsentito, ma a patto che venga «revisionato il piano economico finanziario» di Sport Management e che il debito da “spalmare” tra il 2022 e il 2024 venga «coperto da una regolare fidejussione».

L’ipotesi di accordo

«Un’ipotesi di accordo – per l’assessore allo sport Laura Rogora – che potrebbe, entro i termini previsti dalla normativa emergenziale, portare alla riapertura della piscina. Stiamo completando i lavori di manutenzione straordinaria della piscina coperta e speriamo che Sport Management, che debbo comunque ringraziare per l’impegno che ha dimostrato e che ha portato a questo accordo, faccia da subito la sua parte per consegnare a tutti un impianto perfetto». Un accordo che «soddisfa il Comune e il gestore, senza creare buchi di bilancio difficilmente colmabili in questo periodo» secondo quanto aggiunge il sindaco Emanuele Antonelli. Il quale, in risposta all’astensione della Lega, rimarca che «i tempi erano strettissimi, e l’atto di indirizzo è stato predisposto solo il giorno prima della convocazione della giunta straordinaria»

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