Bertolaso: «500 mila vaccini al giorno? Solo la Lombardia può fare la differenza»

guido bertolaso vaccini

MILANO – «Solo la Lombardia può garantire il raggiungimento delle 500 mila vaccinazioni al giorno a livello nazionale. L’abbiamo dimostrato sul campo e i dati parlano in maniera inequivocabile. Per due giorni negli hub lombardi, come ci è stato chiesto, sono arrivati ad erogare oltre 110 mila dosi die. E abbiamo la possibilità di farne almeno 120 mila al giorno. Il commissario nazionale Figliuolo questo lo sa bene, perché con lui abbiamo un confronto quotidiano». Parte dai numeri il consulente della campagna vaccinale della Lombardia Guido Bertolaso, nell’intervista rilasciata a Malpensa24. Il quale spiega il motivo per cui a fine aprile i dati lombardi hanno segnato un picco nella somministrazione dei vaccini per poi tornare a numeri più bassi, seppur nel rispetto degli standard fissati dal cronoprogramma nazionale.

Dottor Bertolaso, partiamo dalla situazione attuale: come procede la campagna vaccinale in Lombardia? 
«Le cose funzionano. Lo dicono i numeri. Abbiamo colmato il gap iniziale rispetto alle altre regioni e oggi la Lombardia, se dovessimo fare una classifica, è in cima».

Dagli oltre 110 mila vaccini al giorno di fine aprile però si è scesi a 85 mila, a cosa è dovuto questo calo?
«Partiamo da quanto fatto. Le 110 mila dosi giornaliere somministrate a fine aprile sono la dimostrazione della potenza di fuoco dei nostri hub vaccinali. Una capacità sulla quale potremmo contare nelle prossime settimane qualora arriveranno più dosi e nel momento in cui il commissario ce lo chiederà. Detto questo, l’essersi scesi a 85 mila dosi non è dovuto a un calo di performance. Semplicemente stiamo rispettando la tabella di marcia relativa alla nostra regione fissata dal piano nazionale».

Ovvero?
«Il commissario Figliuolo, ogni due settimane “dà i compiti a casa” a tutte le regioni sulla base dei vaccini che l’Europa fornisce all’Italia e indica anche il numero di quante vaccinazioni ognuna deve fare ogni giorno. Il dato delle 85 mila vaccinazioni giorno deriva da questo programma, dal fatto che a ogni regione spetta una quota percentuali di dosi anche sulla base della popolazione. La Lombardia che “cuba” il 17% per cento toccano, al momento 85 mila dosi. E noi le facciamo tutte».

E’ un po’ come viaggiare con il freno a mano tirato, non crede?
«Figliuolo conosce bene le potenzialità della Lombardia. E il piano vaccinale nazionale è stato stilato anche nel rispetto di una par condicio tra tutte le regioni».

Però non tutte riescono a tenere il passo, ovvero a esaurire le dosi quotidiane destinate. Non si potrebbe quindi ricalibrare il piano e far sì che i vaccini non somministrati delle altre regioni vengano dirottati in Lombardia che potrebbe così completare la propria campagna e poi eventualmente supportare quella delle altre regioni? 
«Una campagna vaccinale come quella in corso è una macchina molto complicata e delicata. Non è che ognuno possa prendere le decisioni in autonomia. Questi sono passaggi che vanno ponderati a livello nazionale e poi eventualmente concordata proprio con le regioni. Insomma queste sono decisioni che non rientrano tra i nostri compiti».

Ma potrebbe essere l’unico modo per arrivare a 500 mila vaccinazioni al giorno. O per lo meno il test di fine aprile l’ha dimostrato. Quindi? 
«La situazione è in evoluzione. Vediamo cosa accade nelle prossime due settimane. Se dovessero arrivare un maggior numero di dosi dall’Europa noi siamo pronti a somministrare fino a 120 mila dosi al giorno. Questo significa che se l’obiettivo è arrivare a 500 mila quotidiane, solo la Lombardia può garantire il raggiungimento di questo traguardo. E il commissario nazionale Figliuolo lo sa bene».