Busto, mazzette in carcere: Lo Presti non parla. Chiesta la scarcerazione

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BUSTO ARSIZIO – E’ comparso davanti al giudice per le indagini preliminari di Busto Tiziana Landoni in sede di interrogatorio di garanzia, Dino Lo Presti. L’assistente capo della polizia penitenziaria di Busto Arsizio, arrestato nella mattinata di lunedì 14 dicembre dalla Gdf di Varese nell’ambito dell’inchiesta su presunte mazzette in carcere per favorire alcuni detenuti coordinata dal procuratore di Busto Giuseppe D’Amico, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Guanzini rigetta le accuse

L’avvocato Francesca Cramis che lo assiste ha inoltre depositato un ricorso al Riesame chiedendone la scarcerazione (o l’attenuazione della misura) per ragioni di salute. Lo Presti è malato da tempo. Ieri, mercoledì 16 dicembre, è stata invece sentita Monica Guanzini, amministratrice delegata della cooperativa La Mia Voce Ovunque, che operava all’interno del carcere di Busto, anche lei arrestata (ai domiciliari) lunedì scorso. Guanzini, assistita dall’avvocato Christian Bossi, ha risposto alle domande del gip rigettando le accuse e negando ogni addebito.

La segnalazione del garante

Nella fase di indagine era stato sentito (come testimone) anche il garante dei detenuti di Busto Matteo Tosi. Tosi aveva infatti raccolto le segnalazioni di alcuni famigliari dei detenuti che parlavano, appunto, di richieste di pagamento per far ottenere benefici ai cari ristretti. Tosi aveva segnalato quanto raccolto al comandante della polizia penitenziaria di Busto Rossella Panaro: il corpo ha partecipato attivamente alle indagini insieme alla guardia di finanza.

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