Truffa all’Unione europea: la GdF sequestra mezzo milione di euro a Lara Comi

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MILANO – Sequestro da oltre mezzo milione di euro a carico di Lara Comi, ex europarlamentare di Forza Italia: lo ha eseguito il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano per nuove ipotesi di truffa ai danni dell’Unione europea. Un altro filone generato dall’inchiesta “Mensa dei Poveri”, per la quale i pubblici ministeri della Procura di Milano Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scuderi hanno già chiesto il rinvio a giudizio di Comi con le accuse di corruzione, emissione di false fatture e truffa nei confronti dell’Ue.

La nota della Procura

Lo comunica il procuratore di Milano Francesco Greco rendendo noto che la Gdf «ha appena eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente», emesso dal gip Raffaella Mascarino, nei confronti di Comi e di «altri cinque soggetti, indagati, a vario titolo ed in concorso, per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche a danno del Bilancio dell’Unione Europea». Il profitto illecito, «oggetto del provvedimento», ammonterebbe «ad oltre 500mila euro». Lo stesso Greco precisa che l’attività delle Fiamme Gialle rappresenta un «ulteriore sviluppo» delle indagini di “Mensa dei poveri”. Grazie anche «all’interscambio info-investigativo con i funzionari dell’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode-Olaf», la Guardia di Finanza ha «completato gli accertamenti, anche di natura finanziaria, sulla gestione illecita delle risorse pubbliche assegnate al Parlamento Europeo alla Comi», ricostruendo «le condotte criminose poste in essere dagli indagati e quantificando puntualmente gli importi illecitamente percepiti». Comi era già indagata per truffa all’Unione europea.

Le accuse

Per l’accusa l’allora europarlamentare avrebbe stipulato contratti con persone nominate in un caso “assistente locale” e nell’altro anche “assistente alla persona”, al solo fine di incassare versamenti per prestazioni sulla carta dal Parlamento europeo, mentre in realtà gli assistenti non svolgevano «alcuna attività» o solo in parte. Con parte dei compensi che sarebbero finiti poi in contanti anche «alla stessa Comi o al padre di questa», oppure «mediante bonifici» sul conto dell’allora europarlamentare e «dell’associazione Europe4You riconducibile alla stessa». Lo scrive il gip di Milano Raffaella Mascarino nel decreto con cui ha disposto il sequestro di oltre mezzo milione di euro a carico di Comi e altri cinque indagati. Insieme alla ex parlamentare azzurra sono indagati cinque suoi collaboratori: Gianfranco Bernieri, Giovannipio Gravina, Alessia Monica, Enrico Giovanni Saia e Maria Carla Ponzini.

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