BUSTO ARSIZIO – Maratona oratoria a Roma per «La verità sulla nuova normativa relativa alla prescrizione»: presente anche una delegazione della Camera Penale di Busto Arsizio. L’intenzione di esserci era già stata chiaramente espressa dal presidente Roberto Aventi durante l’assemblea degli avvocati penalisti bustocchi dello scorso 25 ottobre.
Viola la presunzione di non colpevolezza
E oggi, mercoledì 4 novembre, lo stesso Aventi, insieme ai colleghi Tiberio Massironi, Samuele Genoni, Chiara Cozzi, Francesca Giamporcaro, Concetto Galati e Lorenzo Parachini ha raggiunto Roma per chiedere che la riforma voluta dal ministro della Giustizia Alfono Bonafede, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo primo gennaio, venga fermata. «Potenzialmente un cittadino coinvolto in una vicenda giudiziaria si ritroverebbe a dover affrontare un processo senza fine».
Imputato per sempre
Gli avvocati bustocchi continuano: «Imputato e parte offesa rimarranno in balia di un giudizio senza limiti, in grado di estendersi sino a coinvolgere intere esistenze, in un percorso – quello verso la Giustizia – orfano della propria naturale destinazione: l’accertamento definitivo. Si immagini allora, in applicazione della “nuova” disciplina, una sentenza assolutoria che non raggiunga mai la definitività o una pronuncia di condanna che divenga definitiva a grande distanza dal fatto: nessuna tutela per l’imputato; nessuna tutela per la vittima». Per i penalisti di Busto, e di tutta Italia, si tratta di «Una inaccettabile compressione del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza e una assoluta obliterazione della funzione rieducativa della pena».
