Busto, pranzo in presenza per i dipendenti comunali: bar e ristoranti come mensa

BUSTO ARSIZIOAl bar e al ristorante a pranzo “in presenza” anche in zona arancione. Proprio come attualmente si può fare in autogrill. Un’opportunità che si concretizza per i dipendenti del Comune di Busto Arsizio, che potranno usufruire di un servizio sostitutivo di mensa, e per i gestori dei locali, chiusi ormai da un mese e mezzo (dall’ultima zona gialla) ma di fatto a mezzo servizio ormai da novembre a causa delle restrizioni. A renderlo possibile è la delibera approvata in giunta oggi, 12 aprile, per recepire un’opportunità prevista dai Dpcm. Un’iniziativa che vorrebbe anche fare da apripista per altre aziende privati ed enti pubblici, che potrebbero dare respiro ad una categoria, quella dei pubblici esercizi, che invoca a gran voce le riaperture. «Speriamo sia da esempio» afferma l’assessore Gigi Farioli.

La delibera di giunta

Per tornare a sedersi ai tavoli in presenza basta una convenzione con l’azienda o l’ente, secondo la norma di legge. E la giunta Antonelli ha approvato lo schema di convenzione che permetterà a bar e ristoranti di fornire il servizio mensa ai dipendenti comunali. Un’iniziativa proposta dall’assessore al personale Gigi Farioli, che ha trovato sostegno dagli altri delegati competenti, Paola Magugliani (bilancio) e Manuela Maffioli (attività produttive). «Le disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza – si legge in una nota di Palazzo Gilardoni – consentono ai pubblici esercizi di effettuare l’attività di mensa nel caso instaurino un rapporto contrattuale con un’azienda, in questo caso un ente, ai fini dell’erogazione del servizio in favore dei dipendenti».

Opportunità prevista dalle norme

Nei giorni scorsi Regione Lombardia, richiamando una circolare del ministero degli Interni, ha chiarito che il servizio mensa da parte degli esercizi già deputati allo svolgimento di attività di somministrazione può essere svolto, per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria, semplicemente a seguito di preventiva comunicazione al Comune e senza necessità di integrazione dei codici Ateco. «Bar e ristoranti», spiega l’assessore al bilancio Paola Magugliani, «potranno convenzionarsi con l’amministrazione, prevedendo che i dipendenti paghino utilizzando i buoni pasto, che è la modalità con cui viene garantito il servizio mensa per il personale».

Il pranzo in auto o in ufficio

Con i pubblici esercizi aperti solo per asporto o delivery, «in questi mesi – fa notare l’assessore Magugliani – i dipendenti hanno avuto qualche difficoltà nella fruizione dei pasti in pausa pranzo». Di qui la scelta «offrire un’opportunità ai nostri dipendenti, in questi mesi costretti a mangiare all’aperto, in macchina o in ufficio», come aggiunge Gigi Farioli, delegato al personale, «ma anche un’occasione agli esercenti», con l’obiettivo di «garantire la dignità ai lavoratori, tutelandone come sempre la sicurezza, e nel contempo di sostenere le attività economiche che più sono state colpite dalle restrizioni, sperando che sia da esempio per altre realtà».

Un sostegno agli esercenti

Anche per la vicesindaco e assessore allo sviluppo del territorio Manuela Maffioli, che rimarca come «per il riconoscimento del “servizio mensa” ai pubblici esercizi ci siamo interessati e attivati direttamente con gli enti preposti», questo provvedimento «favorisce un incontro tra domanda e offerta» con cui l’amministrazione conta di «supportare ulteriormente» gli esercenti, «aiutandoli a capitalizzare questa opportunità, in un momento per loro difficilissimo».

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