Busto riparte dalla Patronale. Il Prevosto: «Lavorare insieme, no a spirito di parte»

BUSTO ARSIZIO – Limitata dal distanziamento sociale, ma intensa e sentita: una festa Patronale di San Giovanni «in tono minore ma con una fede più grande», come l’ha definita il Prevosto monsignor Severino Pagani nella Messa solenne in Basilica. Un’occasione per ripartire, con «la comunità cristiana e la città unite nella ricerca del bene, superando la logica di gruppo e favorendo l’azione comune». Un richiamo che rafforza quelli già fatti dal pulpito di San Giovanni nei mesi scorsi. Verrà ascoltato? «Facciamo tesoro della lezione che il virus ci ha impartito e ripartiamo tutti insieme, in sicurezza, dando la massima importanza all’inclusione sociale e all’ambiente in cui viviamo – l’appello del sindaco Emanuele Antonelli – solidarietà, fiducia, senso di responsabilità collettiva devono continuare a illuminarci e ad accompagnarci: sono certo che Busto riuscirà a superare le conseguenze dell’epidemia e a riprendere il cammino interrotto». In prima fila anche il prefetto di Varese Dario Caputo, alla prima visita in città dal suo arrivo a Villa Recalcati.

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Presenze e (molte) assenze

Per la giunta, oltre al sindaco Antonelli, ci sono la vicesindaco Manuela Maffioli e gli assessori Gigi Farioli e Laura Rogora. Per il consiglio comunale, con il presidente Valerio Mariani, i consiglieri Livio PinciroliOrazio Tallarida, Alberto Armiraglio e Valentina Verga. A rappresentare la politica cittadina anche l’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri e l’ex assessore Miriam Arabini. Oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine: il prefetto di Varese e i rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Caserma Ugo Mara di Solbiate Olona.

L’appello del Prevosto

Distanziamento sulle panchine (comunque tutte occupate) e posti a sedere limitati in Basilica, per una Patronale «con un tono minore ma con una fede più grande», dopo «mesi non facili per la vita personale e sociale»: così il Prevosto monsignor Severino Pagani ha introdotto la Messa solenne di San Giovanni, concelebrata insieme ai sacerdoti della città. Una ripartenza che «ci spinge a riprenderci a cuore il bene comune della gente della nostra città e ci invita a gestire le nostre responsabilità pubbliche e private non con spirito di parte ma di autentico servizio». Un primo, velato ma deciso, richiamo alla politica cittadina. Pagani invoca anche che «città e comunità» siano «più celeri, decisi, sciolti e forti di fronte ad un’eccessiva burocrazia» e ricorda, con un chiaro riferimento alla situazione di difficoltà delle scuole paritarie, che «la presenza sociale ed educativa della comunità è per tutta la città», oltre a ribadire la necessità di «un’economia più equa, un potenziamento dei servizi sociali e una Caritas più moderna ed efficienti».

Benemerenze a settembre

Al termine della celebrazione, dopo aver riproposto la canzone “Per non avere paura mai”, composta dall’organista della Basilica Isaia Ravelli (ispirata dalla suggestiva immagine di Papa Francesco solitario in San Pietro ai tempi del lockdown e «apprezzata anche dal cerimoniere del Papa», come ha ricordato don Severino), il sindaco Emanuele Antonelli ha preso la parola per ricordare i momenti tragici trascorsi nei mesi passati: «A Busto Arsizio abbiamo visto, insieme al dolore per i nostri cari che non ce l’hanno fatta, quel sentimento di attenzione e rispetto per le regole, che fa onore alla nostra città, come l’impegno messo da moltissimi a favore della comunità». Antonelli ribadisce anche l’intenzione di tenere la Giornata del Ringraziamento, con la consegna delle benemerenze, in settembre, «all’aperto in piazza Santa Maria», di fronte al Santuario della Madonna dell’Aiuto, «simbolo non esteriore ma del cuore e nel cuore». Perché «di grazie da pronunciare ne abbiamo tantissimi».

busto patronale messa covid – MALPENSA24