Busto vuole sostenere materne paritarie e nidi privati. E progetta i centri estivi

busto cimiteri farioli

BUSTO ARSIZIO – Contributi per nidi e materne privati, superamento del digital divide e centri estivi: sono le tre sfide che sta affrontando l’assessore all’educazione Gigi Farioli in vista della “Fase 2” del mondo dell’educazione, che sarà una delle ultime attività a riaprire i battenti, stando alle indicazioni degli ultimi decreti governativi. In giunta si lavora ad un contributo da 500mila euro per sostenere il sistema scolastico privato e paritario della città di fronte all’emergenza Covid-19, che andrà di pari passo con la cancellazione delle rette degli asili nido e delle scuole materne comunali. Ci sono «motivi culturali ed economici» dietro a questa sfida, a cui l’esponente di Forza Italia tiene particolarmente.

Il contributo a nidi e materne

L’idea è quella di un contributo aggiuntivo mirato per sezione per le materne paritarie e un contributo per bambino residente iscritto sulla base di costi standard per gli asili nido privati, motivato dal fatto che gli istituti svolgono «un servizio pubblico essenziale». A Busto Arsizio ci sono 12 tra nidi e micronidi privati, per un totale di circa 200 famiglie, e 10 scuole dell’infanzia convenzionata (di cui nove parrocchiali), per più di mille bambini iscritti. Salvaguardare il sistema dell’offerta privata e paritaria è fondamentale, «per ragioni culturali ma anche economiche», come fa notare l’ex sindaco Gigi Farioli. «Se quel sistema non tiene, infatti, il pubblico non sarebbe assolutamente in grado di riassorbire quei numeri». Anche perché oggi ogni iscritto ad un nido comunale “costa” in media attorno ai 600 euro all’ente (contro zero di un iscritto al nido privato), mentre ogni bambino che frequenta una scuola materna comunale “costa” mediamente 422 euro, contro i 133 euro di un iscritto ad una scuola dell’infanzia convenzionata.

Connessione per tutti

Oggi l’esponente dell’esecutivo ha presieduto, in video-call, una nuova riunione del tavolo permanente con i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi, che è uno degli strumenti che l’amministrazione comunale ha attivato proprio nell’ottica di definire i passaggi per la ripartenza nelle scuole. Si stanno facendo «passi avanti», fa sapere l’assessore, sul tema della connettività: l’obiettivo è «garantire, pur nella speranza che ci siano più alunni possibili in presenza, che si superi ogni forma di digital divide per assicurare lezioni, formazione e socializzazione per tutti, oltre ogni ostacolo, sulla base del principio delle pari opportunità e condizioni di partenza per tutti». Su questo fronte sono stati coinvolti anche operatori privati e istituzioni come la Fondazione Merlini, per permettere la più ampia connettività e disponibilità di “device” (notebook e tablet) a tutti coloro che dovranno averne bisogno.

Centri estivi

La partita dei centri estivi è, ad oggi, ancora tutta da costruire. La scadenza fissata dai decreti è il 15 giugno, quando anche il mondo dell’educazione potrà riaprire all’utenza, mentre Regione Lombardia ha annunciato la pubblicazione dei protocolli per i centri estivi, validata dal comitato scientifico. La giunta di Busto ha già stanziato in variazione di bilancio la somma di 130mila euro, recuperati attraverso le risorse del fondo sociale, e in questa fase l’assessore Farioli sta interloquendo con diversi attori: società sportive, cooperative sociali, ma anche gli oratori, che non saranno aperti nella forma tradizionale ma a cui sono stati chiesti «progetti mirati», oltre ad un sondaggio per capire le esigenze delle famiglia in vista dei mesi estivi. Il progetto che ha in mente Farioli è quello di una sorta di «centro estivo diffuso mirato sulle esigenze dei singoli».

busto scuole farioli estate – MALPENSA24