Busto, ripartono le feste di quartiere. Test Veroncora, altre slittano. «Ma si faranno»

sagra san giuseppe busto
Immagine di repertorio delle feste in epoca pre-Covid

BUSTO ARSIZIO – Riparte la stagione delle feste di quartiere a Busto. Con il ritorno, anche se a mezzo servizio, della sagra della Veroncora (solo su due giorni, il 18 e 24 aprile), riprendono i tradizionali appuntamenti delle patronali e delle “salamelle”. Qualcuno slitterà, come la Sagra di San Giuseppe che dovrebbe tenersi tra fine maggio e inizio giugno, ma il coordinamento delle feste guidato da Mario Cislaghi, che si è incontrato ieri sera, 12 aprile, fa sapere: «Siamo pronti».

Il primo “test” a metà

Intanto la sagra della Madonna in Veroncora si farà, anche se limitata a due giornate, il lunedì di Pasquetta con il ritorno della tradizionale “benedizione dei trattori” e la domenica successiva (18 e 24 aprile), e con la ristorazione take away, mentre alza bandiera bianca anche quest’anno la sagra della Madonna in Campagna di Sacconago, non tanto per mancanza di volontari (che sono pronti, e già in pista per la patronale del quartiere di fine giugno) ma non avendo avuto chiare indicazioni dopo la fine dell’emergenza sanitaria (31 marzo).

La ripartenza delle sagre

«La volontà comune è di far ripartire le feste – sottolinea Mario Cislaghi, che in questo caso parla da portavoce del coordinamento feste di Busto prima che da assessore – magari non a pieno regime, sicuramente con qualche cautela in più per la sicurezza, ma la maggiorparte degli appuntamenti quest’anno si faranno». Con qualche slittamento rispetto alle date storiche, a partire dalla Festa di San Giuseppe, che storicamente è una delle più sentite e partecipate, che rinuncerà al tradizionale periodo tra fine aprile ed inizio maggio per spostarsi di almeno un mese.

Slittamento in avanti

«Tendenzialmente saranno tutte spostate dalla metà di maggio in poi – fa sapere Cislaghi – il 27 aprile ci aggiorneremo con la dirigente del SUAP per fare il punto della situazione sulle regole da seguire. Siamo tutti responsabili e saremo attenti alla sicurezza e all’evoluzione della situazione sanitaria. Ma nei quartieri la gente spinge per riprendere con le tradizioni, e del resto se le restrizioni Covid vengono meno, non si capisce perché le sagre non debbano ripartire». Anche perché, aggiunge l’assessore e portavoce del coordinamento, «andrebbe riconosciuto il fatto che per senso di responsabilità l’anno scorso abbiamo rinunciato alle feste. Speriamo perlomeno che non ci siano polemiche inutili».

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