Busto, Rogora: «Mi spiace. Le commesse multate erano senza mascherina»

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BUSTO ARSIZIO – «Prima di condannare è necessario approfondire. Quello della multe alle tre commesse è un caso che sta facendo molto discutere e sono sinceramente dispiaciuto per l’episodio. Però in questo momento ci sono regole da rispettare e, da quanto mi hanno raccontato al comando di polizia locale, le ragazze erano sedute vicine e senza mascherina perché stavano fumando». Chi parla è l’assessore alla Sicurezza Massimo Rogora che torna sull’episodio della multa alle tre commesse che sta facendo discutere e ha messo sulla graticola la polizia locale. «Ecco – continua Rogora – non voglio scagionare nessuno e la questione la stiamo ulteriormente approfondendo. Però non posso accettare che si butti la croce addosso agli agenti che stanno facendo un lavoro incredibile».

Regole da rispettare

Rogora in questi mesi di crisi sanitaria ha sempre tenuto una linea ferma: «Le regole ci sono, piacciano o meno, vanno rispettate e fatte rispettare». Anche con i droni (sua la proposta di utilizzarli ndr). E sulle commesse multate aggiunge: «E’ vero, stavano aspettando di entrare in negozio, avevamo un motivo più che valido per essere lì, ma non avevano la mascherina ed erano sedute vicine. Gli agenti che hanno fatto la contravvenzione non hanno usato il buon senso? Io dico, invece, che hanno fatto il loro dovere. Ma non per reprimere, poiché non c’è alcuna indicazione da parte dell’amministrazione di “bastonare”, semmai di far rispettare regole necessarie per tornare a vivere la città il prima possibile. E una di questa è indossare la mascherina».

Qualcuno dica in maniera chiara cos’è un assembramento

Un po’ come il termine “congiunti”, che ha richiesto un paio di giorni per essere definito nei minimi dettagli a livello nazionale, a Busto è la parola “assembramenti” a questo punto richiedere l’intervento dell’Accademia della Crusca. Poiché viene naturale pensare alle tre ragazze assembrate ieri e al centinaio di persone in piazza Santa Maria questa mattina 2 maggio, dove si è tenuta un’iniziativa (certamente giustificata e condivisibile per le motivazioni espresse) ma non autorizzata e forse neppure in regola con quanto prescritto nei decreti. Non per Rogora: «Sono due cose differenti, non confondiamo le due situazioni».

Ha ragione Rogora: da una parte 3 commesse, con autocerficazione e motivi inderogabili e dall’altra un centinaio di persone alle quali non è stato chiesto nulla. Insomma pare di capire che il discrimine non è tanto il numero, quanto la mascherina, indossata o meno, e la distanza. Rogora però taglia corto su questo aspetto, ma non chiarisce come si sarebbero comportati gli agenti di polizia locale: «Noi abbiamo avuto l’ok dalla questura che della manifestazione se ne sarebbero occupati loro».

Zingare e fumatori d’erba

Infine l’assessore Rogora, proprio mentre gli uomini comandati da Claudio Vegetti sono nell’occhio del ciclone, tiene a ribadire la fiducia nel loro operato, ma anche la riconoscenza: «Ogni giorno i nostri agenti fanno un lavoro che a volte si fa fatica a comprendere. Anche ieri si sono verificate diverse situazioni in contemporanea, non in tutte sono riusciti a intervenire, ma la loro presenza ha permesso di pizzicare due zingare che giravano senza mascherina e avevamo appena messo a segno un furto al Tigros di via Pirandello. Refurtiva dal valore di 35 euro recuperata». Più complessa invece un’altra situazione segnalata dai cittadini di via Salgari: «Ecco, lì non siamo riusciti a intervenire, ma ogni giorno c’è un gruppo di ragazzi, che si ritrova a fumare erba e non indossa la mascherina. Sono situazioni pericolose. E in particolare questa è proprio l’esempio in cui se avessimo il drone a disposizione potremmo risolvere la questione».

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