Busto, Rom condannati per estorsione. La vittima ancora ospite a casa loro

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BUSTO ARSIZIO – Famiglia Rom accusata di estorsione: condanne tra i 3 anni e 5 mesi e i due anni e un mese per i quattro imputati. La vittima, però, anche dopo la denuncia avrebbe continuato a frequentare la casa dei presunti “aguzzini”. Andava a pranzo e cena. Gli incontri documentati da alcuni filmati registrati dagli imputati e finiti all’attenzione del giudice di Busto Renato Peragallo. A insinuare il dubbio l’avvocato Francesca Cramis, difensore di tutti e quattro gli imputati.

I fatti contestati risalgono a 4 anni fa. La vittima avrebbe chiesto 700 euro in prestito alla famiglia Rom. Si sarebbe visto chiedere la restituzione di oltre il doppio della cifra prestata. L’accusa di usura, però, è stata poi derubricata in quella di estorsione: i quattro avrebbero utilizzato modi ruvidi per convincere la vittima a restituire il denaro prestato. Sin qui tutto chiaro. La vittima, durante la testimonianza resa alla corte, incalzata dall’avvocato Cramis, ad un certo punto, avrebbe reso le armi: «Lasciamo stare. Ritiro tutto». Denuncia non ritirata. Ma c’è quello strano comportamento, che sarebbe stato documentato da alcuni filmati finiti su una chiavetta poi consegnata alla corte. La vittima, dopo la denuncia, avrebbe continuato a frequentare la casa degli estorsori. Pranzi, cene, incontri conviviali. Che non si adatterebbero al profilo di un uomo vessato, taglieggiato, ridotto alla paura. Le prove a carico dei quattro imputati, tuttavia, sono risultate essere al di là di ogni ragionevole dubbio. Tanto che la condanna è arrivata con mano severa. La difesa attende le motivazioni per valutare un eventuale ricorso in Appello.

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