Mozione Segre, aderiscono anche la Lega e Paolo Efrem. Ma c’è chi dice no

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BUSTO ARSIZIO – Tutti i gruppi si schierano dalla parte della senatrice a vita Liliana Segre. Anche i gruppi della Lega e di Busto Grande-Lombardia Ideale hanno comunicato nelle scorse ore al presidente del consiglio comunale Valerio Mariani, primo firmatario, la loro adesione alla mozione per invitare a Busto Arsizio la senatrice sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz a dare testimonianza ai ragazzi delle scuole e premiarla «per la continua opera educativa». Così, dopo l’unanimità in consiglio comunale a Varese sulla proposta di concedere la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, anche a Busto Arsizio si profila un’approvazione senza voti contrari.

I sì di Lega ed Efrem

Gli ultimi sì sono arrivati dal capogruppo della Lega Ivo Azzimonti e da quello di Busto Grande Paolo Efrem: si tratta delle uniche forze consiliari che non avevano aderito all’invito fatto dal PD ad una condivisione della mozione. Rispetto alla scadenza per apporre la firma in calce al documento depositato al protocollo comunale, che era stata fissata alla mezzanotte di ieri, 11 novembre, i due gruppi sono solo arrivati fuori tempo massimo. La mozione a questo punto sarà realmente bipartisan, con ottime probabilità di incassare l’unanimità al voto.

C’è chi dice no (alla mozione)

busto matteo sabbaMa c’è anche chi si oppone, alla mozione e non certo alla figura di Liliana Segre. È il portavoce di Busto Grande-Lombardia Ideale Matteo Sabba, che pur lasciando «libertà di coscienza» al consigliere Paolo Efrem (che infatti ha deciso di appoggiare l’iniziativa bipartisan), afferma che il movimento esprime parere contrario alla mozione lanciata dal Pd bustocco. «Nessuna tolleranza nei confronti di chi insulta, tantomeno di chi se la prende con una donna che ha vissuto un’esperienza come quella di Liliana Segre. Questo sia chiaro» il ragionamento di Sabba. Ma la posizione di Busto Grande è di non sottoscrivere il documento per questioni puramente politiche: «Non c’è nessun rischio antisemitismo in Italia – dichiara il portavoce di Busto Grande – la proposta dei piddini di Busto, che brillano per assenza su questioni amministrative legate alla città, è strumentale e punta solo a creare polemica».

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