Casting per le opere verdiane al Sociale di Busto, oltre 100 voci da tutto il mondo

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BUSTO ARSIZIO – Centoquattordici voci da ben ventidue Paesi: sono questi i numeri delle audizioni che si stanno svolgendo al Teatro Sociale di Busto Arsizio in vista della replica della Traviata di Giuseppe Verdi. Ma, come hanno spiegato oggi, giovedì 18 novembre, al “Delia Cajelli” Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura, il presidente della sala Luca Galli, Maria Cristina Romanini e Alberto Oliva dell’Accademia dell’Arte dello Spettacolo e il maestro Marco Beretta, la selezione non è pensata solo per l’appuntamento di domenica 12 dicembre (inizio alle 16, prenotazioni su Vivaticket) ma creeranno il cast per le altre opere verdiane che andranno in scena nel 2022.

Un polo per la lirica

«L’incontro di oggi al Sociale ha una doppia valenza», ha esordito Galli. «Innanzitutto, alla luce delle numerose richieste che non si sono potute esaudire a settembre, vogliamo riproporre la Traviata. Ma l’idea è di restituire a questo teatro la sua vocazione alla lirica, avviando una produzione stabile di opere per il futuro che coinvolgerà gli amici Oliva e Adads con un programma comprensivo di una fase didattica. L’obiettivo è dare una sede a corsi di perfezionamento di alta scuola e canto lirico, offrendo un’opportunità ai giovani che vogliano uno sbocco artistico in tal senso. Questo renderebbe Busto, che si trova al centro di una vasta area di circa 300mila persone, un polo importante, con la possibilità di espandersi ulteriormente».

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Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura e Luca Galli, presidente del Teatro Sociale

Una straordinaria normalità

«Parliamo di un percorso che, partendo da una concezione condivisa di cultura, sta iniziando a dare i suoi frutti», ha sottolineato Maffioli. «L’immersione nella bellezza che possono dare gli eventi, oltre a un’elevazione dell’individuo da cui nasce un miglioramento etico, possono anche aiutare lo sviluppo economico e dare lavoro, come dimostrano gli artisti giunti da così tanti Paesi. L’auspicio è che situazioni come questa possano diventare “una straordinaria normalità”, e la cifra della città. Si sono tenuti molti incontri, che non hanno fatto notizia, per cercare di costruire questa immagine di Busto. Oggi sono felice di vedere che è tutto reale e realizzabile, manca solo la presenza del pubblico: spero che il Sociale possa esplodere dell’entusiasmo di coloro che vorranno abitarlo».

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Alberto Oliva e Maria Cristina Romanini dell’Accademia dell’Arte dello Spettacolo

Da Busseto a Busto

«Il lavoro fatto da tanti anni con i giovani ci sta ora dando ragione», ha dichiarato Romanini. «E le audizioni sono gratuite perché è compito nostro dare loro la possibilità di esibirsi e intraprendere una carriera. Lo scopo è mettere insieme il cast per i prossimi spettacoli: dopo la Traviata arriverà il Trovatore e confidiamo nel Rigoletto». Anche Oliva butta il cuore al 2022: «Le selezioni in corso raccontano un grandissimo potenziale che si può sviluppare. Molti vengono in Italia per studiare l’opera dove è nata. Quando eravamo a Busseto sapevamo che era una località famosa in tutto il mondo, ciò che sta succedendo oggi a Busto non era così scontato. Ma sono arrivati da Cina, Giappone, Corea, Russia, Israele, Cuba, Stati Uniti e tante altre nazioni».

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Ricettività e botteghe storiche

Per moltiplicare la presenza di protagonisti dell’offerta culturale bisogna anche allargare lo sguardo sull’accoglienza: «A questo proposito – ha annunciato Maffioli – come assessorato allo Sviluppo economico stiamo compilando un elenco di strutture ricettive e pubblici esercizi che sarà pubblicato online in un sito collegato agli eventi. In questo modo non solo verranno aiutate le attività del territorio ma si offrirà anche un servizio a chi arriva dall’esterno». Come ha aggiunto Oliva, in occasione dell’appuntamento del 12 dicembre, fissato alle 16, prima dell’opera verrà presentato un progetto sulle botteghe storiche della Lombardia: «Tra le quaranta attività descritte nel libro fotografico Busto è forte di ben nove rappresentanti: vanta un vero e proprio focus».

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