Busto, stop ai lavori al parco del Futuro: colpa dei rifiuti abbandonati nel passato

BUSTO ARSIZIO – Il Parco del Futuro di via del Roccolo è impantanato negli scheletri del passato. La pulizia dell’area verde dalle sterpaglie ha fatto emergere una discarica abusiva. Così la realizzazione del nuovo parco è stata messa in stand-by, in attesa degli esiti delle analisi più approfondite che sono state ordinate sui rifiuti ritrovati nell’area, che in un lontano passato ospitava la fonderia Tovaglieri. L’obiettivo dell’amministrazione è capire se siano presenti materiali inquinanti o nocivi, tali da richiedere una bonifica del terreno, ma soprattutto dove possano essere stoccati una volta rimossi dall’area di via del Roccolo. Ma i Verdi di Busto denunciano, per voce di Andrea Barcucci, le «responsabilità di chi non ha vigilato su quel terreno negli ultimi 20 anni. Possibile che nessuno in Comune sapeva che quell’area non è mai stata bonificata?».

Il Futuro cambia indirizzo

Il nome della nuova area verde di via del Roccolo era stato scelto in omaggio alla Capsula del Tempo, il contenitore con gli auspici da lasciare ai posteri, che avrebbe dovuto essere sotterrata nel nuovo parco del Futuro in modo da poter essere riaperta nel 2040. Quando, dopo aver ripulito l’area dalle sterpaglie, si è iniziato a scavare per livellare il terreno, è venuto fuori tutto lo «schifo» che era sepolto e nascosto da rovi e robinie cresciuti spontaneamente, oltre ai resti di accampamenti di senzatetto. In particolare, materiali plastici e ferrosi, sacchetti di plastica riempiti di rifiuti, ma anche fusti di origine ignota: tutto abbandonato in modo abusivo nel sottosuolo. E ora accatastato in attesa degli esiti delle analisi sul materiale. Nel frattempo la Capsula del Tempo ha già trovato un altro indirizzo: verrà sotterrata questo fine settimana in un altro nuovo parco, quello del Benessere, realizzato in un terreno comunale di via Mortara a Borsano, con vista sull’inceneritore Accam, e già arricchito con 110 esemplari di paulownia.

La polemica

«Le montagne di rifiuti vari, dai domestici agli industriali, erano presenti dal giorno in cui l’area è stata abbandonata» fa notare Andrea Barcucci, oggi coordinatore dei Verdi di Busto, che già più di 15 anni fa aveva pubblicamente denunciato lo stato di degrado di quell’area. «Ma si sapeva già: perché non solo l’area non venne mai bonificata a dovere, essendo ancora presente il resto di strutture della fonderia e di materiali d’uso, quali sabbie e terre per stampi e residui della stessa fonderia, ma perché poi è stata a disposizione dei “furbetti” che l’hanno usata come discarica abusiva – racconta Barcucci – poi è cresciuta la foresta vergine perché nessuno ci ha più messo mano, e al massimo poi qualcuno ci ha buttato qualche sacchetto. Ma il problema non è questo, è che l’area era già inquinata. Possibile che non risultasse da nessuna parte che quell’area risultava non bonificata?». Ecco perché per Barcucci è stata «un’idea balzana» pensare ad un parco in via del Roccolo: «Si fa il parco del Futuro su quell’area inquinata e mai tutelata da vent’anni e si respinge quella del Parco della Genesi all’ex Borri. Una scelta senza senso».

Il precedente

Una vicenda che rimanda a quella del cantiere del sottopasso di Sant’Anna. Dopo aver disboscato per le esigenze dei lavori un’area non lontana dalla zona artigianale di via dei Sassi, dove sbucherà la nuova strada di collegamento tra il quartiere-Villaggio e il Sempione, è stata rinvenuta la presenza di eternit e amianto abbandonati da lungo tempo nel terreno. Anche in questo caso, il cantiere era stato costretto a fermarsi per un paio di mesi in attesa delle analisi per determinare le bonifiche da eseguire, ma nel frattempo è ripartito ai primi di settembre.

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