GALLARATE – «Un paradosso che suscita ironia». Così Niccolò Invidia, unico rappresentante del Movimento 5 Stelle della provincia di Varese in Parlamento, commenta i 500 euro al mese che Nino Caianiello – arrestato per corruzione a maggio 2019 nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri – percepisce attraverso il reddito di cittadinanza, un sussidio diventato una bandiera politica per i pentastellati.
Una scandalosa stortura
Che l’ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese, considerato dalla magistratura il burattinaio di un presunto sistema di mazzette e appalti, percepisca il Rdc non è l’unica scandalosa stortura emersa a ormai più di due anni dall’introduzione della misura di sostegno varata dal governo gialloverde. Lo sa bene Niccolò Invidia, che è membro e capogruppo del M5s in Commissione Lavoro alla Camera dei deputati. «E’ noto – dice – a tutte le forze del Parlamento che il reddito di cittadinanza vada migliorato sotto una serie di aspetti, sia sotto il profilo delle politiche attive sia per quanto riguarda la definizione dei percettori. Il caso di Caianiello lo dimostra ancora una volta».
Il casellario giudiziario
Proprio per questo motivo Invidia, in qualità di capogruppo della Commissione Lavoro, sta lavorando con i ministeri competenti (Mef, Cultura, Lavoro) per realizzare delle modifiche che possano migliorare l’attuazione della misura ed «evitare assurdi fenomeni». Tra le azioni da mettere in campo ci sono l’incrocio di diverse banche dati per fare emergere abusi e irregolarità, nonché la possibilità per i Centri per l’impiego di visionare il casellario giudiziario, in modo che il reddito di cittadinanza non finisca, come già successo, anche nelle tasche di chi ha subito pesanti condanne.
«Tutto il Parlamento – conclude il deputato M5S – sa dove bisogna migliorare. Non è più nemmeno una battaglia ideologica perché tutte le forze politiche sanno che ormai è difficile eliminarlo. Il punto è migliorarlo».
Caianiello: «Non ho più una lira, vivo con il reddito di cittadinanza. Cerco lavoro»
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