Maran (Collettiva): «Le sigle non bastano. Ora mobilitazione per Varese»

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VARESE – «Noi, Progetto Concittadino e i Verdi siamo tre forze politiche differenti che hanno avviato un percorso insieme, guidato da una comune visione di Varese». Ma, come ha sottolineato Giorgio Maran, uno dei fondatori di CollettiVa* e consigliere comunale a Bodio Lomnago, «non basta affiancare le sigle: è necessaria una mobilitazione fisica di chi vuole impegnarsi per il cambiamento».

Il lavoro svolto con i tavoli tematici

«Come CollettiVa* abbiamo voluto aprire uno spazio per avvicinare persone ai margini della politica rappresentativa, magari attive nell’associazionismo, e permettere loro di partecipare alla sfida di governare». La scelta è stata di non farlo da soli: «Ci siamo uniti con altre forze politiche nella lista Progetto Concittadino per sostenere il sindaco Davide Galimberti, e la coalizione di centrosinistra, in vista delle prossime amministrative. La nostra visione della città nasce dal lavoro di confronto svolto su diversi tavoli tematici e Galimberti ha presentato un ampio schieramento al suo fianco: è un fatto positivo, segno che tanti pensano che questa amministrazione abbia lavorato bene. Ora è però necessario creare un movimento di persone in carne e ossa».

Note a margine

La prima prova sarà su ciò che verrà fatto riguardo al Recovery Fund: tra i progetti ci sono edilizia sociale residenziale e sportelli di aiuto psicologico per gestire il disagio nel post pandemia ma la sfida comprende anche chi Collettiva vuole rappresentare. «Il nostro simbolo, un asterisco, rimanda alle note a margine. Non vogliamo però occuparci di chi sta ai margini in un’ottica di carità: c’è già chi lo fa, come la Chiesa o le associazioni. Pensiamo invece che solamente portando a bordo queste persone costruiremo una città più viva, forte e sostenibile. Come esempi potrei citare i giovani precari o le donne ancora costrette alla scelta tra lavoro e famiglia. Tra poco ci sarà anche lo sblocco dei licenziamenti, che non dovrà essere scaricato su spalle già deboli e va affrontato in tempo».

Prossimità e prevenzione

Tra i temi più caldi c’è la sanità: «Il nostro ultimo incontro in merito ha radunato quasi un centinaio di partecipanti. Ha richiamato attenzione la questione della prossimità, quando invece stanno continuando a smantellare i presidi locali. E quello della prevenzione, a cui non si presta abbastanza attenzione perché spesso non conviene, con un’esternalizzazione degli appalti. In questi giorni Asst Sette Laghi sta esternalizzando logistica sanitaria, trasporto pazienti e gestione della camera mortuaria: per Regione Lombardia e Lega conta il risparmio economico di breve termine, ma questo fa male alla qualità dei servizi, e quindi ai pazienti che devono usufruirne. Nonché a chi opera nel comparto sanitario: chi vince gli appalti deve comprimere i salari dei lavoratori. Per Varese è un tema fondamentale, l’azienda più grande sul territorio è l’ospedale».

Una rete di potere democratico

«Ora vivo a Varese, ma la mia famiglia è di Bodio Lomnago, dove dal 2014 sono consigliere comunale, ora al secondo mandato in minoranza con la lista civica. Lì è nata anche l’idea di CollettiVa*, che ha poi aggregato tante forze differenti». Autore di “Il tempo non è denaro”, saggio sulla riduzione della settimana lavorativa a quattro giorni, Maran si occupa di formazione nel settore finanziario: «CollettiVa* ha avuto un allargamento molto rapido: con i nostri compagni di viaggio Verdi e Progetto Concittadino, ma anche – in senso più esteso – con la coalizione di centrosinistra, ci poniamo l’obiettivo di vincere e amministrare Varese. Qualsiasi strategia di governo è però vuota se non affiancata dalla costruzione di una rete di potere democratico nella città: occorre rafforzare cittadinanza attiva, sindacati, associazioni e presidi di comunità. Se abbiamo imparato una cosa con questa pandemia, è che nessuno ce la può fare da solo».

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