Libro Bianco di Collettiva, le proposte per una Varese «più inclusiva e coraggiosa»

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VARESE – «Il Libro Bianco che presenteremo domani sera, con una diretta alle 18.30 sui nostri canali Facebook e Instagram, poi visibile sul nostro sito, raccoglie le proposte di Collettiva per Varese». L’anticipazione è di Andrea Cazzolaro, membro della neonata formazione politica. «Le idee – le sue parole – sono il frutto del lavoro intrapreso da quando lo scorso ottobre ci siamo uniti con il progetto di rendere la città più inclusiva, coraggiosa, sostenibile e attenta alle persone fragili».

«Bisogna andare oltre i singoli episodi di degrado»

«La nostra mobilitazione – ha proseguito Cazzolaro – si è concentrata su tematiche sociali, politiche, ambientali e culturali, con la creazione di specifici tavoli di lavoro. Al confronto interno si è affiancato l’ascolto delle diverse realtà che operano in questi ambiti». L’intento è quello di aprire dibattiti: «Pur mantenendo i nostri punti di vista – spiega – dialogheremo con chiunque sia interessato a parlarci».

Attenzione particolare sarà rivolta a poveri, sfruttati e emarginati: «Bisogna andare oltre i singoli episodi di degrado», ha osservato Cazzolaro. «C’è chi usa questi ultimi – ha proseguito – per proporre generalizzazioni e poi creare categorie da attaccare. Ma in realtà queste problematiche sono più complesse».

Tra i progetti ci sono «condomini solidali» e percorsi di «autorecupero di immobili destinati a persone fragili», nella prospettiva «che tutti abbiano diritto ad abitare in una casa di qualità»; l’obiettivo è, «anche riutilizzando beni confiscati alla criminalità e aprendo un centro di aggregazione giovanile, mettere a disposizione luoghi dove sia possibile vivere la città in modo differente». Tra questi ultimi ci sono gli orti urbani e nel cassetto c’è inoltre la valorizzazione delle piste ciclabili, «con un percorso che colleghi le stazioni all’università».

I quattro punti fondamentali

Per Collettiva spazi pubblici, transizione ecologica, diseguaglianze e cultura sono i quattro punti fondamentali da cui partire: «Nei prossimi anni – spiegano i componenti – ci aspetta la sfida di trasformare la città: ripartire, riaprire i cantieri non sarà più sufficiente. Dobbiamo ribaltare l’immaginazione territoriale della città, smettere di raccontare che si fa innovazione e riqualificazione costruendo nuovi centri commerciali, partire dai bisogni delle persone per garantire inclusione e protezione a tutti quanti».

Il Libro Bianco è, nelle intenzioni di Collettiva, «una proposta per i cittadini e per la coalizione di centrosinistra, a partire dalle forze che sentiamo più simili a noi». L’invito è esteso a tutta la cittadinanza: «Confrontiamoci e mobilitiamo le persone – il messaggio – chiedendo loro di contribuire a disegnare il proprio futuro. In questi cinque anni abbiamo parlato troppo di strisce blu o degrado, dobbiamo ribaltare l’agenda: partiamo dalla transizione ecologica, dal diritto alla casa, da una cultura che sia capace non solo di intrattenere, ma di farci tendere alla parte migliore di noi. Questi sono gli investimenti sul futuro dei quali abbiamo bisogno».

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