Crozza imita Caianiello e lo stronca: «Di personaggi del genere ci libereremo mai?»

crozza imita nino caianiello

GALLARATE – Si dice che per un politico un’imitazione in televisione è la consacrazione della notorietà. Se è davvero così ha fatto centro Nino Caianiello. Perché Maurizio Crozza questa sera, 23 ottobre, su Canale Nove gli ha dedicato oltre dieci minuti di “Fratelli di Crozza”, al momento la trasmissione di satira più influente d’Italia. Nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri l’ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese è stato arrestato a maggio 2018 per un giro di mazzette che ormai non si più nemmeno definire presunto fino a sentenza passato in giudicato. E’stato lui durante l’intervista di Report – andata in onda lo scorso lunedì – a fare pesanti ammissioni sul sistema corruttivo gestito dal suo “ambulatorio” di Gallarate. E su quelle dichiarazioni Crozza lo ha massacrato: «Ma ce ne libereremo mai di personaggi del genere? Perché da Tangentopoli sono passati trent’anni, possibile che questo Paese sia ancora lì con gli stessi modi e la stessa arroganza?

Nino, non si fa

In merito ai collegamenti tra politica e ‘ndrangheta, Caianiello aveva candidamente ammesso a Report: «Questa gente vota. Che se fa?». Ed anche su queste dichiarazioni il celebre comico non è stato tenero: «Nino, facciamo che non se fa. Non si devono andare a prendere quei voti, ma andare a prendere quei votanti con la sirena».
Caianiello aveva inoltre detto di avere influenzato la composizione della giunta Fontana e in particolare la nomina di Giulio Gallera. Utilizzando il finto governatore e il finto assessore,  “Fratelli di Crozza” ha costruito un ironico siparietto sul fatto che il mullah aveva definito Fontana un front office della politica. «Siamo dei pupazzi messi qui da Nino», dice il Crozza-Gallera al Crozza-presidente della Regione Lombardia.

L’arrivo di Razzi

L’apice però lo si raggiunge con l’arrivo del finto-Razzi, utilizzato da Crozza per prendere in giro la poca modestia mostrata in video dal suo nuovo personaggio, «di un’umiltà e riservatezza uniche». Secondo Razzi «Nino decide chi vince il festival di Sanremo e chi entra all’Isola dei famosi. Nino lavora in tutto il mondo tranne che in Danimarca, perché lì hanno la piaga della correttezza».

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