Asse gialloverde a Busto: percettori del reddito cittadinanza al lavoro nei parchi

BUSTO ARSIZIO – I percettori del reddito di cittadinanza potranno essere impiegati nelle attività di pulizia, controllo e sanificazione dei parchi e delle aree giochi. Oltre che in altri “Progetti utili alla collettività” che entro 30 giorni verranno elaborati con la supervisione dei servizi sociali comunali. Lo ha stabilito una mozione del M5S, integrata dalla Lega, che ha incassato il via libera all’unanimità in consiglio comunale.

La “restituzione”

busto paola reguzzoni legaSono 1100 circa i percettori del RdC residenti a Busto (458 in carico ai servizi sociali, 640 circa al centro per l’impiego) interessati dall’iniziativa. «Credo che chi beneficia di un sussidio pagato con le tasse di tutta la comunità debba ricambiare alla collettività, altrimenti rimane solo assistenzialismo, visto che i navigator non hanno funzionato» sottolinea la leghista Paola Reguzzoni. «Anche perché sono persone che hanno vissuto in maniera meno traumatica di altri l’impatto del Covid».

Amarcord M5S-Lega

Il reddito di cittadinanza è stato un provvedimento simbolo dell’epoca gialloverde del governo Conte I, sostenuto dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle. Ieri sera, 21 luglio, in consiglio comunale a Busto Arsizio questo strano “asse” politico si è riformato, seppur a distanza, proprio sulla mozione sui lavori di pubblica utilità da far svolgere ai percettori del reddito di cittadinanza. Presentata dai consiglieri pentastellati Luigi Genoni e Claudia Cerini ed emendata dal consigliere della Lega Paola Reguzzoni. Pur con qualche frecciatina reciproca sul ruolo del governo (quello nuovo, il Conte-bis sostenuto dalla maggioranza giallorossa), l’uno-due gialloverde ha portato al via libera al provvedimento finale, che ha integrato la mozione M5S e l’emendamento Lega.

Mozione ed emendamento

busto luigi genoni cinque stelleLa mozione Genoni-Cerini, che risale a prima dell’emergenza Covid, invita la giunta a «predisporre entro 90 giorni i Progetti utili alla collettività (Puc)», che nello spirito della norma sul RdC sono quelle attività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni che i percettori del sussidio devono garantire agli enti locali in attesa del reinserimento lavorativo. L’emendamento di Paola Reguzzoni, presentato in piena pandemia quando era emersa l’esigenza di riaprire i parchi giochi, introduce un termine più stringente, 30 giorni invece che 90, e chiede di «utilizzare, in via prioritaria e non esclusiva, i soggetti aderenti, nel controllo, pulizia e igienizzazione delle aree giochi e dei parchi cittadini». Condivisa da entrambi l’esigenza di «controlli e monitoraggio» sull’effettivo svolgimento delle attività dei Puc.

Il Comune? «Sul pezzo»

osvaldo attolini bustoDa parte sua, l’assessore ai servizi sociali Osvaldo Attolini ha illustrato l’iter «già avviato», seppur rallentato dall’emergenza sanitaria, dei Puc. «Abbiamo coinvolto gli assessorati competenti e Agesp, che hanno fatto pervenire diverse proposte (attività di riqualificazione delle strutture comunale, assistenza davanti alle scuole, rete di solidarietà alle fasce deboli) e il terzo settore, che entro fine mese farà avere i suoi progetti – spiega l’esponente della giunta – la norma prevede che siano lavori complementari che devono servire ad un processo formativo, non devono sostituire personale degli enti né lavoratori o posizioni assenti. Stimiamo costi molto bassi per l’amministrazione, attorno ai 5-10mila euro per assicurazioni e formazione». E il mix “giallo-verde”, ben accolto dall’assessore, ha incassato l’unanimità dal consiglio.

busto reddito cittadinanza parchi – MALPENSA24