SESTO CALENDE – «Una associazione di idee piuttosto infelice, come minimo». Così Roberto Caielli (Insieme per Sesto) giudica il paragone fatto dal consigliere regionale Marco Colombo (Lega) sulle vicende giudiziarie di Nino Caianiello, al centro dell’inchiesta “Mensa dei poveri” dopo aver già subito una condanna per concussione, e dell’ex amministratore di Agusta Westland Giuseppe Orsi, prosciolto in Cassazione.
Confusi e allibiti
E’stato proprio l’intervento di Caielli in consiglio comunale ad accendere il leghista. «L’altra sera Marco Colombo era molto confuso», commenta a freddo l’esponente di Insieme per Sesto. «La cosa più grave, che ha lasciato tutti allibiti, è che dopo aver rivendicato la sua amicizia politica con Caianiello, che io avevo citato come “grande distributore di incarichi” senza fare processi penali, che si fanno in tribunale, ha associato al discusso politico la figura di un manager d’azienda come Giuseppe Orsi, che nulla ha a che vedere con le pratiche dell’ex dirigente di Forza Italia oggetto di importanti inchieste».
Distributore di incarichi
Caielli è stato poi costretto a intervenire una seconda volta dopo lo sfogo di Colombo («Perché tanto io dico nome e cognome della persona a cui lei in maniera meschina ha solo vomitato addosso delle brutte parole», aveva detto il consigliere regionale della Lega) per chiarire il suo concetto: «Colombo ha detto che sono stato infamante, ma non è vero. Dire che Caianiello era uno specialista nella distribuzione di incarichi non è un’accusa infamante, così come ricordare che era venuto qui a Sesto a benedire l’alleanza tra Lega e Forza Italia. A meno che qualcuno si ritenga infamato per essere associato a Caianiello».