Aggredì sacrestano a Gallarate: assolto. Ma non libero: andrà in comunità

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GALLARATE – Aggredì due volte Deodatus Nduwimanacittadino italiano originario del Burundi, da 20 anni sacrestano nella parrocchia di Santa Maria Assunta. Oggi, giovedì 23 luglio, è stato assolto dal gup di Busto Tiziana Landoni. Ma non tornerà in libertà. La sentenza di assoluzione per Luigi Lamanna, 50enne gallaratese, era una certezza: una perizia psichiatrica disposta dal giudice per l’udienza preliminare lo aveva dichiarato capace di stare in giudizio ma totalmente incapace di intendere e di volare al momento del fatto.

Incapace di intendere

All’assoluzione di tutti i capi di imputazione hanno fatto seguito le disposizione “contenitive” e “rieducative” disposte dal gup. Lamanna resterà per un minimo di 2 a un massimo di 5 anni in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. «Non tornerà in libertà – spiega Gianluca Fontana, difensore dell’imputato – Stiamo tutti lavorando per trovare nel più breve tempo possibile un posto disponibile per il trasferimento del mio assistito (una di queste strutture si trova a Castiglione delle Stiviere), sino a quel momento resterà in carcere. Viste le sue condizioni questa ci è da sempre sembrata la soluzione migliore. Tra due anni la situazione sarà rivalutata: se Lamanna sarà giudicato non più socialmente problematico potrà iniziare un percorso di reinserimento. In caso contrario il giudice ha già fissato a 5 anni il termine massimo del provvedimento».

D’accordo anche la parte civile

Dello stesso avviso è Giovanni Pignataro, avvocato di parte civile che ha rappresentato il sacrestano. «Condividiamo la decisione del giudice – spiega Pignataro – Al mio assistito non è mai interessato un eventuale risarcimento. Una condanna penale in questo caso sarebbe inutile: al termine della pena l’imputato tornerebbe ad essere potenzialmente pericoloso. Un percorso di questo tipo, al contrario, potrebbe essere d’aiuto. A lui, che potrebbe ritrovare serenità, e a tutti gli altri, non solo al mio assistito, che non rischierebbero di essere aggrediti».

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