Camici, per Fontana non è ancora finita: la Procura di Milano prepara il ricorso

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Attilio Fontana

MILANO – La Procura di Milano sarebbe al lavoro per preparare il ricorso contro il proscioglimento del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, stabilito lo scorso 13 maggio dal Gup del Tribunale Milano Chiara Valori nell’ambito dell’inchiesta sul “caso camici”. L’atto di impugnazione della sentenza di “non luogo a procedere” va depositato alla Corte d’Appello entro venerdì prossimo, 10 giugno: da quanto si legge sulle agenzie di stampa, gli inquirenti sono impegnati per presentare entro la fine di questa settimana tutta la documentazione necessaria.

“Non luogo a procedere”

Il governatore non era stato mandato a processo “perché il fatto non sussiste“: questa la formula scelta dal Gup Chiara Valori, che ha scagionato Fontana dall’accusa di frode in pubbliche forniture, insieme agli altri indagati, il cognato del governatore Andrea Dini, titolare della società Dama Spa, il vicesegretario generale di Regione Pier Attilio Superti, l’ex Dg di Aria Spa (la centrale acquisti di Regione Lombardia) Filippo Bongiovanni e la dirigente di Aria Carmen Schweigl.

Il Gup: «Nessun inganno»

Secondo le motivazioni del Gup, depositate lo scorso 26 maggio, la «trasformazione» del contratto sui camici della Dama, da fornitura a donazione, «si è realizzata con una novazione contrattuale che è stata operata in chiaro, portata a conoscenza delle parti, non simulata ma espressamente dichiarata», generando un risparmio per Regione Lombardia. Ma i titolari del fascicolo, il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli e i Pm Paolo Filippini e Carlo Scalas, sembrano convinti di poter dimostrare la frode, che secondo la Procura sarebbe stata messa in atto dopo l’ingresso sulla scena degli inviati di Report per coprire lo scandalo del conflitto di interessi, e quindi non intendono chiudere la questione senza un processo.

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