Era ubriaco e drogato: resta in carcere il pirata che ha ucciso il 30enne in monopattino

busto monopattino travolto

MILANO – É stato convalidato l’arresto di Giuseppe D’Amico, l’uomo di 29 anni che il 10 marzo scorso a Milano ha investito e ucciso con la sua auto un 30 enne in monopattino, dopo essersi messo alla guida sotto effetto di alcool, cocaina e senza patente. Non solo, dopo lo schianto è fuggito, lasciando una giovane che era con lui a prendersi potenzialmente la colpa.

L’incidente e l’omissione di soccorso

D’Amico resterà in carcere, come deciso dal Gip di Milano, il quale ha stigmatizzato il suo agire, oltre al fatto di essersi messo alla guida in stato di alterazione e con la patente sospesa a causa di un altro incidente che aveva provocato lui stesso. Quel giorno l’uomo ha detto di “essere andato nel panico” perché consapevole di aver guidato dopo aver bevuto birra e assunto cocaina. Alla scena ha assistito anche un amico della vittima, il quale ha spiegato agli inquirenti di aver visto fuggire il conducente della macchina dopo lo schianto. D’Amico dovrà rispondere di omicidio stradale.