Afgani a Cardano, Lega: «Accogliere? Va bene se non è invasione indiscriminata»

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CARDANO AL CAMPO – «Come Lega e come amministrazione non siamo per nulla contrari all’accoglienza pianificata e sostenibile. Che si differenzia dall’invasione indiscriminata e non controllata che vuole un certo tipo di sinistra». Sono le parole di Eliana Croci, esponente del Carroccio e capogruppo di maggioranza a Cardano al Campo, per riassumere la posizione di tutta la squadra guidata dal sindaco Maurizio Colombo in merito all’arrivo in città di una famiglia di 8 persone, in fuga dall’Afghanistan. E sono i primi dei 56 rifugiati afgani assegnati alla provincia di Varese. Una notizia che è diventata la scintilla per interventi anche di carattere politico. Prima con la minoranza di Cardano è, per voce di Paola Torno. Ora con la Lega, tra Croci e il commissario Andrea Tomasini.

«Sì all’accoglienza sostenibile»

Quella di Croci è una replica rivolta proprio a Torno, che aveva dichiarato: «Avevamo suggerito a Colombo di coinvolgere le associazioni cardanesi, ma soprattutto 4Exodus, per verificare insieme chi potesse farsi avanti nell’ospitalità. Ora l’amministrazione dia prova anche di saper creare un’accoglienza che sia al tempo stesso rispettosa e inclusiva». Da qui, la capogruppo della leghista: «Nella riunione dei capigruppo abbiamo rilevato che a Cardano non ci sono strutture pubbliche per poter accogliere i profughi», dice. «E la proposta di Torno di coinvolgere associazioni private è rimasta una semplice proposta». Per fare chiarezza, aggiunge poi: «Come Lega e come amministrazione non siamo per nulla contrari all’accoglienza di afgani o di profughi provenienti da zone dove realmente ci sono problemi sociali e di guerra». Proprio come «non siamo contrari all’accoglienza pianificata e sostenibile, capace di conservare lo spirito umanitario nel rispetto reciproco delle persone e della cultura».

Differenziare

La posizione di Croci, di fatto, è che «Questo tipo di accoglienza si differenzia dall’invasione indiscriminata e non controllata che vuole un certo tipo di sinistra. E che non trasforma l’immigrazione in un business economico». Fino all’affondo: «Troviamo quantomeno irrealistico che, come vorrebbe la consigliera di Cardano è, l’amministrazione debba farsi carico di iniziative private, seppur nobili». Perché, «voler fare le cose con responsabilità e metodo, non può essere un motivo per accusarci di essere “contrari”: troppo facile voler cavalcare l’iniziativa di 4exodus e scaricare le responsabilità sull’amministrazione». Sulla stessa linea Tomasini: la questione è «differenziare», dice. Da una parte «la problematica afgana. E non gioire per essere riusciti ad accogliere queste persone, per il semplice fatto che si tratta del segnale tangibile di una problematica che non è risolta. Anzi, la situazione è decisamente precipitata, visti gli ultimi eventi». Dall’altra, ci sono le «aperture indiscriminate di flussi immigratori, provenienti per esempio dal nord Africa».

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