Cardano, il mistero dei corsi della Orwell Academy spariti dal sito del Comune

Cardano corsi Orwell Academy

CARDANO AL CAMPO – Da qualche giorno sulla homepage del sito istituzionale del Comune di Cardano al Campo, gli assessorati alla Cultura (rappresentato dal vicesindaco Valter Tomasini) e alle Politiche giovanili sponsorizzavano dei  corsi di formazione online gratuiti proposti da una Associazione, “Orwell Academy”, fornendo un link ai cittadini che fossero interessati ai corsi direttamente. Una pubblicità avvolta dal mistero, tant’è vero che è stata rimossa. Nel frattempo i due capigruppo di opposizione, Sergio Biganzoli (Progetto Cardano) e Paola Torno (Cardano è) avevano presentato una formale interrogazione a risposta scritta al sindaco Maurizio Colombo. Vogliono vederci chiaro, anche perché i contenuti politici della Orwell Academy sono espliciti.

Forte ispirazione neofascista

Le minoranze hanno deciso di attivarsi quando hanno aperto il link, appurando così che da questo non era direttamente possibile aderire a specifici corsi o alla loro presentazione, ma unicamente si accedeva ad un articolo piuttosto generico sul sito “Orwell Indipendentemente” e qui, insieme ad altri articoli dal forte connotato politico («tra l’altro è basato fare una semplice ricerca nel web per conoscere che il “professore” di quei corsi è una faccia nota di siti, video e manifestazioni di forte ispirazione neofascista», dicono Torno e Biganzoli), si trovava un ulteriore link “corsi” che portava a una piattaforma. «Abbiamo inoltre anche verificato che l’adesione a tale piattaforma risultava possibile solo iscrivendosi e immettendo dati personali che venivano così raccolti ma senza che consentissero di ricevere subito informazioni o risposte in merito ai corsi gratuiti promossi e promessi».

Il coinvolgimento dei minorenni

Al sindaco “Progetto Cardano” e “Cardano è” hanno dunque chiesto quali siano le ragioni per le quali l’amministrazione comunale abbia deciso di promuovere i corsi proposti dall’associazione Orwell Academy e se qualcuno della giunta, considerando anche la possibile minore età del destinatario di tale iniziativa (dato il coinvolgimento dell’assessorato alle Politiche giovanili), abbia verificato il funzionamento o meno della piattaforma nonché la gestione dei dati che il cittadino era invitato a inserire per avere informazioni sui corsi (informazioni che poi non pervenivano).

Di chi è la responsabilità

«C’è poi un ulteriore elemento formale che in quanto amministrazione pubblica avrebbe dovuto comparire ma noi non abbiamo trovato e quindi ne chiediamo ragione al Sindaco», dicono Torno e Biganzoli. «In Albo pretorio non si riscontra la presenza di alcun atto amministrativo di approvazione di un accordo tra il Comune e l’associazione Orwell Academy, né compaiono delibere di Giunta sulla promozione dei corsi anzidetti, né indicanti le loro finalità e la relativa spesa per l’ente. Nemmeno abbiamo trovato riscontro se nell’affidamento all’associazione Orwell Academy siano state garantite forme di evidenza pubblica». Chi ha personalmente eseguito le scelte?. «Ci chiediamo e chiediamo alla cittadinanza se è proprio opportuno che degli assessorati “promuovano” tra i giovani l’invito a visitare pagine e a dare i propri dati sensibili a una piattaforma dagli evidenti contenuti politici».

Il link sparito

Nel frattempo, non appena ricevuta l’interrogazione delle minoranze, l’Amministrazione ha prontamente rimosso quel link e la “promozione” di qualunque corso di formazione. Ma non per questo viene meno la gravità di quanto accaduto. «La pronta rimozione dal Sito dà ancora più senso alla nostra interrogazione, è la prova rivelatrice di  un uso superficiale e scorretto dello stesso da parte dei nostri nuovi Amministratori», attaccano Torno e Biganzoli. Che al sindaco Colombo chiedono stavolta di alzare la voce e non replicare il silenzio con cui ha lasciato passare gli insulti rivolti dalla Protezione civile – di cui è primo responsabile – a due consiglieri comunali: «Oltre a far luce sull’iter procedurale della collaborazione con l’Associazione Orwell, prenda una posizione autorevole a tutela del rispetto delle regole, censurando l’uso improprio del Sito del Comune. Non è ammissibile usarlo come fosse un social personale in cui qualunque cosa è lecita. Anche se su questo avremmo da dire».

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