CARDANO AL CAMPO – «Qui non puoi stare. Bisogna rimanere in casa, non costringerci a denunciarti». D., studente della prima superiore, sembrava sordo ai rimproveri della polizia locale di Cardano al Campo. Più glielo ripetevano e più lui tornava, tutti i giorni, su quella panchina – proprio di fianco al comando – con gli occhi sempre fissati su quel tablet che sembrava una ragnatela da tanto era ormai compromesso lo schermo. E’ a quel punto che gli agenti hanno capito tutto. E di fatto lo hanno “adottato”. In questo periodo di emergenza sanitaria la sua scuola è diventata il cortile del palazzo municipale.
La scuola in giardino
D. è uno studente al primo anno delle superiori e, come tanti altri suoi coetanei, sta seguendo la didattica on line. Una soluzione facile a dirsi, ma non per chi a casa non dispone né di un computer né tantomeno di una connessione internet. Per il giovane cardanese l’unica soluzione è stata collegarsi al wi-fi gratuito comunale della biblioteca. Con la sala lettura naturalmente chiusa, non rimaneva che il giardino, nell’unico punto in cui il segnale ancora prende. Ecco perché stava lì, dalla mattina alla sera, seduto su quella panchina anche sotto la pioggia o in piedi all’ombra dei pini se il sole di mezzogiorno faceva troppo riflesso sullo schermo.
Il tablet su Amazon
Quando il comandante Simona Berutti e i suoi uomini hanno capito le buone intenzioni del giovane studente, non soltanto hanno tollerato la sua presenza fuori casa, ma lo hanno di fatto “adottato”. Hanno sistemato in cortile un banco e una sedia per consentirgli di studiare in maniera più comoda e gli hanno persino regalato un tablet nuovo. «Come fai a leggere con lo schermo ridotto in quel modo?», gli dicevano i primi giorni. Recuperarne uno attraverso i canali istituzionali avrebbe richiesto i soliti tempi lunghi della burocrazia. E così, dimostrando di avere un grande cuore sotto la divisa, hanno messo mano al portafogli e hanno fatto partire l’ordine su Amazon. Ma a una condizione. «A fine anno ci devi fare vedere la pagella», gli hanno detto gli agenti al momento della consegna. E D. ha risposto: «Ce la metterò tutta».