Carlo Pogliani: “Il male del calcio sono i tecnici che pensano a vincere 1-0”

punto carlo pogliani

Con le cinque reti alla Salernitana la capolista Inter è arrivata a quota quarantotto nella speciale graduatoria dei goal all’attivo. Se la Juventus, questa sera a Bologna, non dovesse mettere a segno più di una rete . . . avrebbe a una giornata dalla fine del girone di andata la METÀ dei sigilli nei confronti di quella che doveva essere, negli intendimenti del mister, la rivale da tener vicina a Marzo per poter aspirare alla lotta scudetto.
Intanto non si può spiegare con la differenza evidente dei centrocampisti questa distanza non di corto muso ma di svariate lunghezze il distacco accumulato in diciotto giornate . . . perché anche Torino e Udinese (22 goal) non hanno nel settore nevralgico Falcao o Cerezo. Poi ci sarebbe anche da valutare il valore assoluto degli attaccanti stessi: Dzeko, Lautaro, Sanchez e Perisic sono così tanto meglio rispetto a Dybala, Chiesa, Morata e Kean?
La mia risposta secca è NO! Quindi? Quindi il difetto sta nel manico!
Inzaghi si è aggiornato e gioca un calcio propositivo portando all’interno dell’area anche sei/sette giocatori, con un baricentro una quindicina di metri più alto rispetto a quello di Conte . . . il mister bianconero è rimasto al contropiede classico con Morata spesso nella propria metà campo o al limite al palleggio orizzontale con cross a caso dalla fascia.
Inutile pensare a Vlahovic come panacea di tutti i mali, perché il male vero del nostro calcio sono gli allenatori che pensano di vincere le partite uno a zero, non pensando che all’ultimo secondo su corner potrebbe arrivare l’uno a uno. Più Mancini e meno Allegri . . . così torneremo a farci apprezzare anche all’estero. Quarantotto a ventitre . . . non è basket, è paura di offendere.

Carlo Pogliani Milan-malpensa24