Simone Consonni: “Nel 2022 cambia tutto e voglio ripagare la Cofidis”

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Il 2022 rappresenterà per il passista veloce Simone Consonni la sesta stagione tra i professionisti, terza in maglia Cofidis. Per il corridore orobico Campione olimpico e mondiale dell’inseguimento a squadre sarà la prima da capitano Cofidis nelle gare con soluzione allo sprint; ce lo conferma il legnanese Roberto Damiani, diesse del team di matrice francese.

“Il pubblico nel 2022 vedrà Consonni con una nuova veste: fino al 2021 Simone ha agito prevalentemente da lanciatore degli sprint, in particolare a beneficio di Elia Viviani. Dal gennaio 2022 Consonni sarà il nostro rifinitore, la prima punta per gli arrivi veloci”.

Quindi nel clan Cofidis saranno altri corridori a fare da apripista al passista veloce di Brembate Sopra. Quali? “Sarà la strada a deciderlo – precisa Damiani – lo verificheremo in base all’andamento delle gare, abbiamo diverse opportunità. Per ora posso solo confermare che Consonni è il nostro velocista di punta e Guillaume Martin sarà il capitano che lotterà per il risultato importante in classifica generale al Giro d’Italia. Consonni al Giro farà le volate”.

La Cofidis non ha più Viviani e soprattutto per questo motivo Simone è il team leader negli sprint. “Di Elia sono grande amico – dice Consonni – anche fuori dall’ambiente delle gare. Mi dispiace che nel biennio 2020-21 non sia riuscito a dare il massimo alla Cofidis. Nel 2020 il Covid ci ha fatto interrompere l’attività dopo poche settimane e recuperare nel finale di stagione non è stato facile. Invece nel 2021 da giugno in avanti Elia è stato forte e vincente. E poi è riuscito, dopo 5 anni, a salire sul podio all’Olimpiade. A Tokyo è stato bellissimo, io e lui con la medaglia al collo”.

E ora avversari. “Sono orgoglioso – afferma Consonni – di essere la punta per le volate di un team importante”. La Cofidis ha completato venerdì il ritiro a Denia, in Spagna. Consonni, Martin e gli altri boys Cofidis si sono allenati per 9 giorni col clima mite della penisola iberica. Tuttavia Simone è uno stakanovista, non si fa mancare nulla  e presto parteciperà ad un mini-ritiro con la Nazionale della pista alle dipendenze del commissario tecnico Marco Villa.

La pista è casa mia, anche se in Italia in questo momento non abbiamo velodromi coperti regolarmente funzionanti”, ripete spesso Simone con un pizzico di commozione per le medaglie d’oro conquistate all’Olimpiade di Tokyo e al Mondiale di Roubaix. “Sono felicissimo – aggiunge Consonni – poiché nel 2021 ho tolto uno zero importante dalla casella. Da molti anni faccio parte della Nazionale pista, tuttavia non avevo mai vinto una medaglia d’oro, nemmeno ai Campionati d’Europa. Di colpo mi ritrovo con titolo olimpico, due primati del mondo stabiliti col quartetto e la maglia iridata”.

Proprio all’Olimpiade Simone col quartetto ha stabilito due volte il record del mondo. In finale gli azzurri hanno corso i 4000 in 3’42”307 battendo la Danimarca. “A Tokyo eravamo tre quartetti sullo stesso livello: noi, la Danimarca e la Nuova Zelanda. I dettagli hanno fatto la differenza, compreso l’amore per la professione e il Paese che rappresentiamo. Marco Villa ci ha insegnato che ogni volta che passiamo al comando del quartetto a fare l’andatura non pedaliamo per noi stessi, bensì per l’Italia intera. Ce lo ha inculcato trasformandoci in vincenti”.

Sono in molti a chiedersi se il tempo record 3’42”307 verrà migliorato. “Dove potremo arrivare? Io e gli altri azzurri del quartetto non ci poniamo limiti. All’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016 eravamo arrivati sesti e i primi 4 quartetti hanno impiegato più di 3 primi e cinquanta secondi sui 4 chilometri. Quelli di Rio sembravano tempi imbattibili eppure dopo 5 anni le migliori squadre li hanno abbassati di 10-12 secondi”.

Col tempo migliorano anche le star veloci al Giro d’Italia. In merito alla storia dei velocisti, Ale-Jet Petacchi riuscì a vincere la sua prima tappa al Giro d’Italia all’età di 29 anni, davanti all’iridato Cipollini, e fu l’inizio di un ciclo fantastico per lo spezzino. Ivan Quaranta invece è esploso a 24 anni, prevalendo nella Agrigento-Modica su Blijlevens, Cipollini e gli altri. “Io adesso ne ho 27 – fa notare Simone – sono la via di mezzo tra i due stereotipi al decollo, forse significa che è giunto il mio turno per esplodere al Giro d’Italia e in generale su strada e ripagare la Cofidis. Per lunghi tratti del 2021 i tecnici Cofidis mi hanno dato carta bianca sul programma agonistico consentendomi di frequentare collegiali della pista gestiti da Marco Villa. Già nei primi mesi del 2022 vorrei ripagare a suon di vittorie la Cofidis”.

Il diesse Damiani riporterà i suoi corridori in Spagna ad allenarsi dall’8 al 20 gennaio, e poi “Simo” esordirà agonisticamente in un cimento dei Paesi Arabi.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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