Caso Mitidieri, «il Comune ha fatto la sua parte». Già aiutate 1800 famiglie a Busto

BUSTO ARSIZIO – La vicenda di Monica Mitidieri, madre di due figli piccoli e da tre mesi senza stipendio in attesa della cassa integrazione, è solo la punta dell’iceberg di una situazione di difficoltà economica causata dall’emergenza Covid-19, che ha messo in ginocchio molte famiglie a Busto Arsizio. I numeri del sostegno alimentare di Palazzo Gilardoni lo dimostrano: 1100 famiglie indigenti aiutate con 363mila euro di buoni spesa, più altre 700 rifornite con il pacco alimentare grazie alla rete della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato. Lo rivela l’assessore ai servizi sociali Osvaldo Attolini, ribadendo che il Comune di Busto Arsizio non sta lasciando indietro nessuno.

Il caso

In merito alla vicenda della famiglia di Monica Mitidieri, l’assessore Attolini precisa che «la signora Mitidieri è stata prontamente contattata dai servizi sociali nel primo pomeriggio del 29 maggio (il giorno stesso in cui la sua storia è emersa, ndr) da parte delle assistenti sociali che hanno in carico la loro situazione. Inoltre immediatamente dopo l’incontro nel cortile del Comune con il sindaco Antonelli e l’Assessore Attolini, è stato chiesto ad una associazione di volontari di portare alla famiglia un pacco alimentare che soddisfasse le specifiche richieste avanzate. Per motivi di privacy si omette di riferire le misure che sono già state proposte il venerdì stesso nel corso di una lunga telefonata con la assistente sociale di riferimento e che saranno oggetto di un incontro da fissare in settimana in funzione della disponibilità della signora Mitidieri».

E la cassa integrazione?

E se il Comune ha fatto la sua parte, seguendo fin da subito il caso della signora Mitidieri (l’assessore chiarisce che «è priva di fondamento» l’affermazione secondo cui la signora sarebbe ancora in attesa di una chiamata dai servizi sociali), l’assessore Osvaldo Attolini invita piuttosto a rivolgere qualche «critica o lamentela nei confronti di chi da tre mesi non corrisponde la cassa integrazione ai genitori, come limpidamente espresso dalla benefattrice: “Trovo profondamente ingiusto che, nonostante abbia un’occupazione e abbia diritto alla cassa integrazione, si trovi da tre mesi senza stipendio”». Una frase che l’assessore invita ad evidenziare. Perché succede che in via Roma finiscano per arrivare anche casi di persone che, pur non dovendo essere lasciate indietro, come promesso dal premier Giuseppe Conte alla vigilia del Decreto Cura Italia, si trovano in temporanea situazione di indigenza, nell’attesa che l’INPS eroghi quanto spetterebbe loro sotto forma di sussidio in sostituzione del mancato stipendio.

I numeri

«Per inquadrare l’argomento – fa notare l’assessore ai servizi sociali – nel corso del mese di aprile e maggio il Comune di Busto Arsizio ha consegnato buoni spesa a oltre 1100 famiglie indigenti per un totale di 363 mila euro e che in aggiunta nello stesso periodo le associazioni di volontariato hanno rifornito col pacco alimentare circa 700 famiglie, facendo in modo che a nessuno mancasse il necessario». Un impegno che prosegue, e che vede l’assessorato di via Roma sempre in prima linea.

busto servizi sociali povertà – MALPENSA24