Casorate Aperta lascia l’aula un’altra volta. Cassani: «Così non si fa politica»

casorate aperta lascia aula

CASORATE SEMPIONE – «Non è così che si fa politica. D’ora in poi si farà tutto nel rispetto delle regole, senza nessuna eccezione di fronte a interventi fuori programma». Il primo cittadino di Casorate Sempione, Dimitri Cassani, punta i piedi e prende posizione, dopo che ieri, 19 novembre, la minoranza di Casorate Aperta ha lasciato la seduta del consiglio comunale. Un’altra volta. Per la capogruppo Martina Grasso si tratta di «onestà intellettuale», perché le tre ratifiche delle variazioni di bilancio presentate all’ordine del giorno risalivano a prima delle elezioni. «Non è di nostra competenza votarle – ha precisato – quindi vogliamo essere segnati assenti». E la maggioranza si è accesa. Prima il sindaco, senza giri di parole: «Prendo atto del fatto che l’opposizione continui a non voler capire come si conduce un consiglio comunale». Poi il suo vice con delega al Bilancio, Carlo Demolli: «Nel peggiore dei casi ci si può astenere. Ma non votare vuol dire perdere l’opportunità di fare la propria parte all’interno della macchina amministrativa».

Gesti di trasparenza

Era già successo: l’opposizione aveva abbandonato metaforicamente l’aula durante la seduta d’insediamento del nuovo consiglio, per non votare la variazione al piano triennale dei lavori pubblici. E dopo il bis di ieri, la maggioranza non l’ha presa bene: «Non capisco questo atteggiamento», ha puntualizzato il sindaco. «Le ratifiche vanno votate dal consiglio. Così come è riportato nei documenti, se avesse fatto almeno la fatica di leggerli», ha poi aggiunto rivolto a Grasso. «L’assessore aveva preparato un’esposizione, per permettere all’opposizione di intervenire. Anche a fronte della continua trasparenza che continuano a chiedere attraverso i social e la stampa». E conclude: «D’ora in poi saremo ligi, le regole delle sedute si rispetteranno alla lettera e non saranno permesse eccezioni».

«Un gesto di protesta. Ma perché?»

Anche il vicesindaco ha detto la sua: «Alzarsi e andarsene, anche virtualmente, da un consiglio comunale, è sempre un gesto che non fa onore al dialogo e al confronto». E ha aggiunto: «Qualunque sia la motivazione, non può che essere inteso come protesta o denuncia. Non mi pare fosse necessario, in nessuno dei due casi». Per il vicesindaco quello che è «il luogo deputato per eccellenza al confronto, diventa teatro di gesti più per la platea, che per il fine principe della rappresentanza competente e informata».

Tutti i «Perché?» di Casorate Aperta

Casorate Aperta non perde tempo, rispondendo al veleno sulle motivazioni di assenza al voto. «A differenza di quello che ha detto il sindaco – scrivono sui social – abbiamo letto attentamente i documenti», traendone le conclusioni: «Prima di tutto non avremmo avuto nessuna voce in capitolo, avremmo soltanto dovuto prendere atto di qualcosa che non riguarda il nostro mandato senza possibilità di intervento». E tornano sull’urgenza dei provvedimenti, precisando le date delle delibere che non li convincono: «Perché queste ratifiche non sono state fatte prima? Nulla di tutto ciò ci sembra trasparente o chiaro». Come non è chiaro il sistema dei «consigli comunali “urgenti” convocati uno dietro l’altro, con la documentazione che arriva spesso incompleta e a scaglioni, con ordini del giorno che vengono continuamente modificati, integrati, annullati: eppure credevamo di essere noi quelli inesperti».
E ancora: «Il sindaco ci ha informato di aver eliminato alcuni punti all’ordine del giorno di ieri proprio perché noi, non essendo in carica ai tempi delle deliberazioni in oggetto, non avremmo avuto responsabilità sulle stesse: allora perché le hanno riproposte nel prossimo consiglio? Tra sei giorni sarà forse di nostra competenza? Si tratta di verbali di deliberazioni risalenti ad aprile, maggio, giugno, e luglio: perché hanno aspettato tutto questo tempo? Perché ci accusano se non votiamo?»

A Casorate la tregua è già finita: Cassani giura e l’opposizione lascia l’aula

casorate aperta lascia aula – MALPENSA24