A Casorate la tregua è già finita: Cassani giura e l’opposizione lascia l’aula

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CASORATE SEMPIONE – «Non abbiamo abbastanza elementi per prendere una decisione. Per questo non parteciperemo al voto». La minoranza ha subito lanciato un chiaro messaggio all’amministrazione, abbandonando, metaforicamente, l’aula. Non è durata neanche tre settimane la tregua sancita a seggi ancora aperti tra i due schieramenti di Casorate Sempione. Dagli insulti della campagna elettorale si è tornati immediatamente allo scontro aperto, con la precisa scelta di campo compiuta dall’opposizione di Casorate Aperta questa sera, 8 ottobre, durante il consiglio comunale di insediamento. E con il giuramento di Dimitri Cassani, confermato – con il voto del 20 e 21 settembre – sindaco anche per i prossimi cinque anni.

La variazione non convince l’opposizione

Oltre 41mila euro – parte dei 350mila inviati da Regione Lombardia – erano destinati alla sistemazione del piazzale. Un’operazione bloccata dai vertici del Pirellone, che ha indirizzato i lavori su opere diverse. Così l’amministrazione ha virato sulla palestra, superando i 100mila euro di interventi. Motivo che ha posto l’obbligo di effettuare una variazione al piano triennale dei lavori pubblici. Una mossa per «porre una pezza», secondo l’opposizione. Così Boffi: «Non abbiamo avuto tempo ragionevole per approfondire quanto è stato proposto. E la nostra interpretazione è che si tratti di una modifica emergenziale approvata in precedenza per recuperare soldi di un progetto già avviato». Ma soprattutto non sono chiari i metodi. «Il piano è stato deliberato prima delle elezioni, il 17 settembre. Ma è stato reso noto il 21, dopo il voto. Perché?», domanda Grasso. Immediata la risposta del sindaco: «La delibera è stata resa pubblica, come di consuetudine, dopo la firma del segretario: non c’è nessun intento di nascondere qualcosa ai cittadini». Per il piazzale, ora, verranno utilizzati dei fondi dall’avanzo di bilancio. Un’altra mossa che ha fatto storcere il naso a Casorate Aperta. E la risposta è arrivata dal vicesindaco Carlo Demolli: «l’opera non è scoperta, perché eravamo già pronti con l’avanzo di bilancio vincolato per gli investimenti». E, tagliente, ha subito aggiunto: «Col tempo vedrete come funziona».

Il Cassani bis

Oltre le scintille che da subito hanno animato la seduta, stasera si è insediato il nuovo consiglio comunale. Dopo aver giurato sulla Costituzione, il primo cittadino ha aperto il nuovo ciclo con un discorso rivolto a tutti i presenti. «Cinque anni fa ho iniziato facendo drizzare sulla sedia alcune persone. Ho detto che non sarei stato il primo cittadino di tutti, come invece dicono quasi sempre in questi casi. Oggi riparto, e dico che il sindaco è per forza di tutti», ha spiegato Cassani. «Noi siamo sicuramente contenti della fiducia che ci è stata data, visto che sette cittadini su dieci hanno votato per noi. Però non dobbiamo governare solo per chi ci ha scelto, ma anche per chi non l’ha fatto». E ha aggiunto: «In modo particolare dobbiamo lavorare per quel 40 percento che non si è nemmeno presentato alle urne». Con un obiettivo preciso: «Dobbiamo fare in modo che questa percentuale si riduca ancora». E conclude: «Mi aspetto un’opposizione costruttiva. Il ruolo della minoranza è far notare le imprecisioni e le cose che non funzionano».

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