«Ferrovia T2-Gallarate, fateci capire quali sono le compensazioni ambientali»

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Spetta al Consiglio Comunale deliberare se e quali ulteriori iniziative porre in essere dopo la sentenza del T.A.R., pubblicata lo scorso 10 Marzo, che ha dichiarato improcedibile il ricorso congiunto dei comuni di Casorate e Cardano contro la realizzazione della bretella ferroviaria T2-Gallarate.

Così è stato convenuto nel corso della seduta della Commissione Mista Ecologia-Ambiente-Territorio-Malpensa e Patrimonio Comunale dello scorso 23 Marzo.

Le recenti dichiarazioni del sindaco Cassani alla stampa locale circa la mancanza di elementi, di risorse, oltre che di specifiche motivazioni tecniche che portano l’Amministrazione a ritenere vano proseguire con ulteriori ricorsi in giudizio, dovranno essere articolate nel merito da una specifica nota da parte del legale che ha rappresentato l’Ente in giudizio.

Contributo indispensabile per far sì che i consiglieri comunali possano  valutare  e decidere supportati anche da un parere giuridico-legale.

Come commissario ho portato all’attenzione della Commissione altre iniziative, che indipendentemente dalle questioni prettamente legali, l’Amministrazione dovrebbe da subito intraprendere e portare a conoscenza dei cittadini.

In primo luogo il tema della apertura del cantiere della T2-Gallarate, considerando che secondo il Grant Agreement Ue la chiusura dei lavori è prevista per Giugno 2024. Se questo dato venisse confermato significherebbe che l’avvio lavori della T2-Gallarate non risulta in alcun modo vincolato all’approvazione della compatibilità ambientale del progetto ferroviario “Quadruplicamento Rho-Parabiago”. Questo contrasterebbe con lo studio ACB (Analisi Costi/Benefici) che afferma come la ferrovia in Brughiera avrebbe a regime un valore economico leggermente positivo solo a seguito del completamento del progetto di quadruplicamento Rho-Parabiago, mentre risulterebbe fortemente negativo se la T2-Gallarate fosse realizzata prima del quadruplicamento.

Questo chiarimento è quantomai necessario visto che le tempistiche di cantiere delle due opere non sono coincidenti: 3 anni per la T2-Gallarate e ben 5 e più per il quadruplicamento Rho-Parabiago.

Oltretutto la Rho-Parabiago è ancora in fase di valutazione ambientale presso il Ministero della Transizione Ecologia, con tempi incerti circa la conclusione dell’iter: iter che peraltro potrebbe anche risultare negativo o richiedere ulteriori modifiche progettuali.

Altro aspetto riguarda la richiesta formale da inoltrare a Regione Lombardia D.G. Ambiente e Clima in merito all’aggiornamento della “Relazione sull’esercizio ferroviario” che Ferrovienord deve presentare prima della stesura del progetto esecutivo (Terza e ultima fase progettuale prima dell’avvio del cantiere). Tale relazione dove esplicitare il modello di servizio che si intende attivare sulla T2-Gallarate in stretto legame con l’avanzamento del progetto Rho-Gallarate. L’importanza di questa relazione è anche in funzione della verifica “nei fatti” del tanto sbandierato utilizzo della T2-Gallarate anche per convogli merci funzionali alla riduzione del traffico camionistico.

Per quanto riguarda invece il capitolo degli interventi di compensazione forestale, il provvedimento regionale dice che dovranno essere avviate anticipatamente o in concomitanza dell’inizio dell’attività di cantiere. Si tratta da subito di verificare se tali ambiti sono già stati individuati e dove.

Diverso il discorso per quanto riguarda le compensazioni ambientali aggiuntive per 3,4 milioni di euro, frutto dell’accordo tra Regione Lombardia e Parco del Ticino.

Risulta che a seguito di incontri tra Parco e Comuni interferiti, alcune aree da inserire nel Piano compensativo siano già state localizzate: ebbene quanti ettari e dove?

Oltretutto, convenzione Parco-Regione alla mano, la scadenza per la localizzazione delle aree è a fine Giugno.

Anche su questo tema ho chiesto all’Amministrazione una comunicazione puntuale.

Altro tema all’o.d.g. della Commissione era il Masterplan 2035 Malpensa.

Sul punto mi limito a riportare il richiamo all’impegno deciso all’unanimità nella seduta dell’11 Dicembre 2021 di trasmettere alla valutazione/deliberazione del Consiglio Comunale il sostegno dell’iniziativa LifeDrylands in difesa delle Brughiere di Lonate e per l’istituzione del sito di interesse comunitario SCI/ZPS come da proposta del Parco del Ticino del 2011.

L’eventuale ed auspicabile deliberazione positiva del Consiglio Comunale implicherebbe di conseguenza il No di Casorate all’ampliamento del sedime aeroportuale proprio nella Brughiera del Gaggio.

Su questo punto il Sindaco ha affermato che è di competenza del comune di Lonate, dove l’ampliamento di sedime andrà a concretizzarsi, decidere in merito.

Una assurdità.

La compromissione dell’ultimo lembo di brughiera rimasto non è certo una mera questione amministrativa. La perdita dei benefici ecosistemici travalicano i confini comunali, senza poi dimenticare che l’ampliamento della Cargo City significa più aerei cargo che decollerano da Nord.

Peraltro l’area è ora del demanio civile e non è noto se la convenzione ENAC/SEA, ormai più che decennale sia ancora valida visto che prevedeva impegni da parte di SEA da onorare entro il 2016.

Tali impegni sono decaduti a seguito del ritiro nel 2014 del Masterplan che conglobava tutta l’area Gaggio.

Detto ciò, il timore di questa Amministrazione di assumere una propria posizione “quale che sia” fa sì che anche il Consiglio Comunale del 31 Marzo p.v. ha omesso di inserire il punto all’ o.d.g.

Daniele Porrini
(membro del comitato Salviamo la brughiera e commissario per Casorate Aperta)

casorate ferrovia malpensa porrini – MALPENSA24