Casorate, il sindaco litiga con una pendolare per il degrado della stazione

CASORATE SEMPIONE – Coperte, vestiti e sacchi pieni accumulati sulle sedie. Ma anche bottiglie e rifiuti vari abbandonati per la sala, oltre alle tracce di sporcizia. C’è chi definisce «indecente» la sala d’attesa e il sottopassaggio della stazione ferroviaria a Casorate Sempione. Una cittadina, pendolare, ha postato sui social foto e video per testimoniare una «situazione gravissima», dice. Con l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’amministrazione comunale e riportare, quindi, l’ordine. Ne è nato un litigio direttamente con il sindaco Dimitri Cassani. Con il rischio che ora si arrivi anche alle vie legali.

Le segnalazioni

Le segnalazioni sono state girate anche a Rfi, rende noto la cittadina casoratese. A cui l’amministrazione, per voce del primo cittadino, ha subito replicato. Così: «Il Comune ha in essere un comodato d’uso dello stabile e ha assunto l’impegno della manutenzione ordinaria, compresa la pulizia delle aree interne ed esterne». E ha aggiunto: «Gli operatori ecologici svolgono le operazioni due-tre volte alla settimana. Da qualche settimana, purtroppo, un senzatetto ha trovato rifugio nella sala d’aspetto, lo abbiamo identificato, invitato ad allontanarsi e gli abbiamo offerto aiuto ma più di così non possiamo fare, in quanto ci è stato detto che “dormire in stazione” non è reato».

Il degrado

Una replica che non ha convinto. «Mi spiace ma devo contraddirla – scrive la pendolare – e se pensa che qualcuno pulisca, e voi lo state pagando, vi sta ingannando». E prosegue: «Ci sono rifiuti che rimangono per terra, nello stesso posto, anche 10 giorni. Il pavimento del sottopassaggio non vede uno straccio da mesi». Fino all’affondo: «Sono di Casorate e vedere tutto questo degrado mi fa male. Qui d’estate è pieno di stranieri, non credo che una stazione ridotta così sia un bel biglietto da visita. Forse dovreste alzare un po’ la voce con Rfi, soprattutto per la mancanza della rampa per disabili, e far rispettare di più la vostra autorità e il nostro paese».

Servono prove

Dal Comune (dal sindaco direttamente) il contrattacco: «Sta rispondendo sulla pagina ufficiale dell’amministrazione e fare certe affermazioni, senza averne le prove, ci costringeranno ad adire alle vie legali per tutelare la nostra immagine». E ancora: «Mi fa piacere constatare come, anziché stigmatizzare il fatto che ci siano incivili che utilizzano il sottopasso come un wc, lei preferisca puntare il dito contro l’amministrazione. Le continue azioni “di delazione” che puntualmente effettuate mi hanno portato a chiedere ai nostri operatori ecologici di fotografare gli spazi prima e dopo ogni intervento, così da poter aprire un’azione legale nei confronti di chi dovesse in futuro fornire informazioni false e tendenziose».

Si passa alle vie legali?

Passare alle vie legali è proprio il quadro che viene proposto. La cittadina: «Prenda pure tutte le precauzioni legali che ritiene opportune e io prenderò le mie, in vista della minaccia pubblica che mi ha coinvolta». Il sindaco: «Sono ansioso di discutere la vicenda davanti a un giudice, dove sono certo che saprà dimostrare di non aver leso l’immagine dell’amministrazione con accuse tendenziose e non provate e, di contro, di aver ricevuto minacce».

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