Cassani: «4Exodus mantenga gli impegni a Gallarate anziché festeggiare don Mazzi»

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GALLARATE – Dopo mesi di tregua armata si riaccende lo scontro a distanza tra 4Exodus, la cooperativa di don Antonio Mazzi gestita in città da Roberto Sartori, e l’amministrazione comunale di Andrea Cassani. Il sindaco di Gallarate approfitta della conferenza stampa di fine anno per sferrare l’attacco: «Forse è ora che 4Exodus, anziché fare le feste a don Mazzi negli spazi a lei concessi, mantenga gli impegni assunti nei confronti dell’amministrazione comunale».

Gli impegni disattesi

La festa è naturalmente quella legata ai 90 anni del sacerdote, un traguardo celebrato lo scorso 14 dicembre a Villa Calderara, il polo di riferimento della Fondazione a Gallarate, in mezzo a tanti amici riuniti in una cena di solidarietà. Gli impegni a cui invece la realtà del terzo settore non avrebbe ottemperato sono legati a degli spazi da dedicare a persone in difficoltà. «L’amministrazione precedente – ha svelato pubblicamente Cassani – fece accordi con 4Exodus. Siamo ancora in attesa che dia al Comune due alloggi».

Lo scontro con 4Exodus

Si intravedeva già in campagna elettorale, con le prime dichiarazioni pubbliche dell’allora candidato sindaco Andrea Cassani, che i rapporti tra 4Exodus e la nuova amministrazione a maggioranza leghista non sarebbero stati facili. Il primo semestre di mandato lo confermò. «Non esiste che 4Exodus abbia incarichi per centinaia di migliaia di euro e immobili comunali in locazione e poi faccia lavorare extragallaratesi: deve occuparsi dei gallaratesi in difficoltà», disse il primo cittadino a luglio 2016, a un mese dalla sua vittoria elettorale. Alla fine dell’anno passò dalle parole ai primi fatti, non rinnovando alla onlus di don Mazzi la convenzione per il progetto “Oltre l’accoglienza”, un accordo siglato quattordici mesi prima dagli ex inquilini di Palazzo Borghi con 4Exodus per favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei richiedenti asilo ospiti in città, chiamati a svolgere come volontari semplici interventi di pulizia e manutenzione degli spazi pubblici. Altra nota dolente fu l’assenza del sindaco al tradizionale pranzo di Natale, sostenendo che aveva preferito passare le feste con i propri cari, piuttosto che «con i costosi», riferendosi in particolare ai richiedenti asilo presenti a tavola.

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