Cassani chiude il 2019: «Un anno non bello. Ripartiamo dagli investimenti»

gallarate andrea cassani

GALLARATE  – Lasciarsi alle spalle il 2019, l’anno più brutto del suo primo mandato da sindaco di Gallarate, per concentrarsi immediatamente sul 2020, l’ultimo completo per imprimere una svolta alla città partendo dai 7 milioni di euro di investimenti già stanziati a bilancio. È questo il messaggio che Andrea Cassani ha voluto far passare nella consueta conferenza stampa di fine anno. Ecco i passaggi salienti.

Mensa dei poveri

«Politicamente il 2019 non è stato un anno bello», ha esordito il sindaco. «L’inchiesta giudiziaria “Mensa dei poveri” ha dilaniato una parte importante della politica del Varesotto. Forza Italia è stata l’epicentro, ma nemmeno il centrosinistra ne è uscito indenne, a dimostrazione che in politica non è sempre bianco o nero ma ci sono tanti grigi. La parte sana di Forza Italia ha dimostrato per esempio che non si deve fare di tutta l’erba un fascio e ha deciso che la cosa migliore era andare avanti».

Rimpasto di giunta

Andrea Cassani ha ribadito ancora una volta che non c’è alcun rimpasto di giunta all’orizzonte. Forza Italia resterà dunque fuori dall’esecutivo fino al termine di mandato. Le aspirazioni di ciascuno sono lecite, ha sottolineato, «ma a sei mesi dall’ultimo rimpasto non ho intenzione di sostituire nessuno».

Il rapporto con le opposizioni

Secondo il sindaco, dal 7 di maggio – giorno dell’arresto dell’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone – le opposizioni hanno mostrato il loro lato peggiore. «Abbiamo ricevuto attacchi personali che di politico hanno ben poco. Mi sono sorbito prediche e morali che accetterei soltanto da chi ha la coscienza più pulita della mia. E non è questo il caso».

Il sostegno dei gallaratesi

Il primo cittadino in quasi un’ora di conferenza stampa, in cui sono intervenuti anche i suoi assessori, ha rivolto un solo ringraziamento: «Ai gallaratesi che, nonostante quello che è successo, mi esprimono la loro vicinanza quotidianamente e in modo genuino. È commovente. Nonostante il fango che mi hanno gettato addosso dei calunniatori, siamo riusciti a trasmettere la passione con cui ci dedichiamo alla città».

Il Pgt non si tocca

Cassani ha annunciato inoltre che non metterà mano al Pgt. Dopo il ritiro della Variante Petrone, resterà in vigore il documento urbanistico varato dal centrosinistra prima del 2016. «Non ho intenzione di mettere mano al Pgt, sarebbe fuori luogo visto che manca soltanto un anno e mezzo al termine del mandato».

cassani conferenza fine 2019

cassani conferenza fine 2019 – MALPENSA24